La Uil scuola ha fatto un comunicato per la Giornata mondiale dell’insegnante. In molti Paesi, la libertà e il riconoscimento del ruolo sociale degli insegnanti sono al centro delle rivendicazioni, soprattutto dove i diritti democratici non sono garantiti. La mancanza di stabilità lavorativa e retribuzioni adeguate sono problemi centrali anche in Italia, dove il futuro della scuola dipende da riforme urgenti in materia di lavoro precario. Il sindacato parla di libertà di insegnamento, retribuzioni e stabilità.
Il ruolo della libertà di insegnamento
La libertà di insegnamento non è solo un diritto fondamentale, ma anche un dovere collettivo. Solo proteggendo questa libertà possiamo garantire che l’educazione rimanga indipendente da influenze politiche ed economiche. Come sottolinea Giuseppe D’Aprile, Segretario Generale della Uil Scuola, è essenziale che gli insegnanti possano operare in un contesto privo di pressioni esterne, affinché la qualità educativa sia preservata.
Retribuzioni e stabilità: priorità per il futuro della scuola
Il tema della retribuzione è al centro del dibattito educativo in Italia. Da oltre vent’anni si discute sulla necessità di equiparare gli stipendi dei docenti italiani a quelli dei colleghi europei. Tuttavia, i dati OCSE 2024 evidenziano un aumento nominale dell’8%, accompagnato da un calo reale del 6% tra il 2015 e il 2023, in contrasto con la crescita media del 4% osservata in altri Paesi europei. Questa disparità retributiva rappresenta un segnale allarmante di disinvestimento nell’istruzione, aggravando la precarietà lavorativa nel settore.
Investire nella scuola non solo come servizio ma come strumento di pace e inclusione è fondamentale per garantire il futuro delle nuove generazioni.