Il Tribunale di Napoli ha pubblicato le motivazioni della sentenza che equipara il servizio triennale statale nella scuola secondaria a un titolo abilitante all’insegnamento. La decisione destinata a far discutere, è una svolta che potrebbe rivoluzionare l’accesso alle graduatorie e ai concorsi scolastici. Il Giudice (Dr.ssa Maria Rosaria Palumbo) ha adottato un’interpretazione costituzionalmente orientata del termine “abilitazione”, equiparandolo semanticamente a “idoneità” all’insegnamento. Ciò significa che l’esperienza triennale di insegnamento, svolta in una scuola statale, viene vista come un percorso capace di garantire la formazione necessaria a esercitare la professione docente. “Alla pari degli abilitati”.
Servizio triennale abilitante: le motivazioni della sentenza
Le motivazioni della sentenza sull’abilitazione del servizio triennale richiamano la nota sentenza “Mascolo” della Corte di Giustizia UE. Inoltre, viene sottolineato come il possesso dell’abilitazione sia spesso legato a contingenze e non necessariamente a un superiore merito. Nello specifico, il Tribunale stabilisce che il docente con servizio triennale statale abbia titolo equipollente a quello di chi ha conseguito un percorso abilitante tradizionale (TFA, PAS, SSIS).
Tale posizione, secondo i legali Aldo Esposito e Ciro Santonicola, autori del ricorso, nasce dalla presa d’atto che l’esperienza prolungata di insegnamento sviluppa competenze pratiche equivalenti a quelle fornite dai percorsi accademici e dai tirocini formativi. Potrebbe questa sentenza avere un impatto sostanziale sul futuro di numerosi docenti precari, consentendo loro di accedere a graduatorie e procedure selettive finora riservate esclusivamente a insegnanti già abilitati?