Con una sentenza emessa il 13 ottobre scorso, il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha provveduto a stabilire l’illegittimità della clausola risolutiva, posta dal Ministero, nel decreto di riconoscimento di una docente che aveva conseguito la propria abilitazione all’insegnamento in Spagna.
Abilitazione conseguita in Spagna, TAR Lazio dichiara illegittima la clausola risolutiva posta dal Ministero nel decreto di riconoscimento
Come riferisce lo Studio Legale Naso & Partner, la docente aveva ricevuto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito il decreto di riconoscimento dell’abilitazione all’insegnamento all’interno del quale era stata posta una clausola risolutiva, ovvero la possibilità di annullare il medesimo qualora fosse stato rigettato il ricorso collettivo già presentato al TAR del Lazio da altri docenti italiani abilitati in Spagna.
La Nota Ministeriale N. 2971 del 17 marzo 2017, oggetto del ricorso collettivo, aveva stabilito la possibilità di riconoscimento dell’abilitazione conseguita in Spagna solamente per i docenti che, oltre al possedere il ‘Master de profesorado’, si fossero trovati in una delle seguenti condizioni:
- 1) l’aver superato il concorso pubblico (“sistema selectivo de acceso a la función pública”) diventando docenti di ruolo a tempo indeterminato;
- 2) l’aver partecipato al concorso pubblico (“sistema selectivo de acceso a la función pública”) senza superarlo nella sua totalità, diventando docenti supplenti a tempo determinato;
- 3) risultare iscritti nelle graduatorie straordinarie di professori selezionati dalle Comunidades Autónomas, diventando docenti supplenti a tempo determinato.
Il TAR del Lazio ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati Domenico Naso e Valerio Lancia, con la seguente motivazione: ‘alla luce della prova dell’ottenimento da parte della ricorrente del terzo dei requisiti (ossia “l’essere iscritto nelle graduatorie straordinarie di professori selezionati dalle Comunidades Autónomas, diventando docenti supplenti a tempo determinato”) si rivela per tabulas che è venuta meno la ragion d’essere sostanziale della ridetta clausola condizionale”.
Gli avvocati Domenico Naso e Valerio Lancia ritengono che la nuova pronuncia del TAR possa avere una grande importanza nel riconoscimento dell’abilitazione ottenuta in Spagna al fine di ottenere l’annullamento della clausola risolutiva.
Il TAR del Lazio ha sottolineato inoltre che “non assume rilevanza la circostanza che parte ricorrente abbia dimostrato il possesso di tale requisito in un momento successivo alla presentazione dell’istanza (ma comunque anteriore al decreto di riconoscimento), posto che il decreto di riconoscimento ha effetto a decorrere dalla sua data di efficacia, comunque posteriore alla avvenuta iscrizione presso la citata lista des interinos”.
Aggiornamento
L’Avvocato Giuseppe Lipari ci ha inviato una segnalazione: ‘Vorrei fare notare che il Consiglio di Stato lo aveva già detto, ben 8 mesi fa (febbraio 2023), in questa sentenza dello studio Sidoti. La sentenza del TAR va quindi “a rimorchio” del leading case, anche perché il Cds è organo di appello. La sentenza del Cds – ottenuta dallo studio Sidoti & soci – tra le altre cose, ha mutato la precedente giurisprudenza che era sfavorevole’.