Percorsi abilitanti da 30 CFU, il Ministero dell’Università ha dato il via ai corsi destinati ai docenti che intendono conseguire un’altra abilitazione: in considerazione del fatto che questi corsi non tengono conto del fabbisogno indicato dal Ministero, le Università hanno potuto attivarli in anticipo rispetto a quelli da 60 CFU, i cui decreti riguardanti il loro avvio devono essere ancora pubblicati. Molti docenti iscritti ai percorsi da 30 CFU hanno riscontrato sostanziali differenze da corso a corso.
Percorsi abilitanti da 30 CFU, i contenuti dei corsi variano da Università a Università
La questione riguardante i contenuti dei corsi era già stata sollevata dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione in occasione del parere sullo schema di decreto inerente i percorsi abilitanti. Il CSPI, infatti, aveva scritto quanto segue: ‘Emergeranno certo numerose difficoltà nell’individuazione dei contenuti per i 30 CFU aggiuntivi, demandata dal DPCM ai singoli centri senza fissare criteri chiari, con probabili sovrapposizioni per studenti che abbiano concluso il primo percorso e con il rischio di notevoli discrepanze fra singoli centri, se non fra singoli studenti’.
Cosa indica il DPCM
All’articolo 13 del DPCM del 4 agosto 2023 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 25 settembre), comma 2 si legge quanto segue: ‘I centri stabiliscono i contenuti dei trenta CFU o CFA da acquisire ai sensi del comma 1, sulla base della corrispondenza rilevata tra le competenze maturate dallo studente con i CFU o CFA acquisiti e le sue esperienze non formali e informali e le competenze definite nel profilo di cui all’allegato A’.
Pertanto, i contenuti dei corsi da 30 CFU sono stabiliti dalle singole Università o istituzioni AFAM che organizzano i corsi, ‘sulla base della corrispondenza rilevata tra le competenze maturate dallo studente con i CFU o CFA acquisiti e le sue esperienze non formali e informali e le competenze definite nel profilo di cui all’allegato A’.
In buona sostanza, il MIM si è limitato a specificare che i corsi da 30 CFU dovranno riguardare metodologie e tecnologie didattiche applicate alla disciplina di riferimento, lasciando ai centri il compito di organizzarne i contenuti. Ecco perché molti docenti segnalano differenze, anche piuttosto sostanziali, nei contenuti dei percorsi abilitanti da 30 CFU.