Percorsi abilitanti formativi all’insegnamento, in attesa dell’avvio dei corsi non mancano le preoccupazioni da parte degli aspiranti. Una di queste riguarda (e non è una novità) lo squilibrio tra il Nord e il Sud: infatti, se si considera l’offerta formativa delle Università, si sta andando verso un buon numero di docenti da abilitare al Sud e un numero ristretto al Nord, dove invece ce ne sarebbe indubbiamente più bisogno. 

Percorsi abilitanti all’insegnamento e numero dei corsi che saranno attivati: squilibrio tra Nord e Sud

Per quanto riguarda l’attivazione dei corsi, il Ministero dell’Istruzione e del Merito dovrà attenersi ai criteri indicati nel DPCM pubblicato il 25 settembre scorso in Gazzetta Ufficiale. 

I criteri, come si legge nel decreto, sono i seguenti:

  • a) posti vacanti della programmazione regionale degli organici, deliberata ai sensi dell’art. 39 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, al netto dei docenti abilitati nominati a tempo determinato;
  • b) contingente di personale docente privo di abilitazione assunto con contratto a tempo determinato su posti disponibili, ma non vacanti, nel triennio precedente;
  • c) posti vacanti e disponibili del contingente del personale docente di scuola secondaria di primo e secondo grado per le scuole italiane all’estero;
  • d) esigenze di personale abilitato delle scuole paritarie e dei percorsi di istruzione e formazione professionale delle regioni, quantificate, in caso di impossibilità di determinazione entro il termine previsto dal comma 3, in una maggiorazione fino al 30 per cento del fabbisogno stimato sulla base delle lettere a) e b).

Manuela Pascarella (Flc-Cgil) è intervenuta ad Orizzonte Scuola TV sottolineando la problematica che si sta delineando: ‘La norma prevede che si parta da una stima prodotta dal Ministero dell’Istruzione che viene sviluppata come proiezione triennale. A partire da quella il MUR potrà attivare dei corsi – ha spiegato l’esponente sindacale – anche in misura maggiorata rispetto al fabbisogno. Questo documento nel quale il Ministero dell’Istruzione e del Merito indica la proiezione e la stima non è stato fornito alle organizzazioni sindacali. Ad una informativa sindacale – ha precisato Manuela Pascarella – noi abbiamo avuto un altro documento, ovvero il fabbisogno di tutor. La stima dei tutor si fa in base al numero dei corsi che vengono attivati’.

Tuttavia, in base a questi numeri, Manuela Pascarella ha affermato che ‘la programmazione del Ministero ha di fatto determinato un quadro per cui ci sono molti più posti richiesti al Centro-Sud e non nelle regioni del centro-Nord. Con punte preoccupanti per le STEM, ad esempio, che in alcune regioni del Nord come la Lombardia vengono bypassate o sottostimate. Il fabbisogno reale della scuola è rovesciato. Se a comandare è l’offerta formativa delle Università sganciata da qualsiasi esigenza scolastica – ha concluso Manuela Pascarella – si vanno ad abilitare insegnanti dove ce ne sono già e dove ne servono non si abilitano’.