Percorsi abilitanti formativi all’insegnamento, continua l’attesa riguardante la pubblicazione dei decreti di accreditamento, da parte del Ministero dell’Università, che daranno ufficialmente il via all’iter dei percorsi abilitanti, con la pubblicazione dei bandi da parte dei singoli atenei e delle istituzioni AFAM. Nelle ultime ore, alcuni atenei hanno pubblicato degli avvisi riguardanti la ricezione dell’accreditamento per l’attivazione dei percorsi abilitanti: è bene, dunque, precisare con la massima attenzione che, ad oggi, 15 febbraio, i decreti attuativi del MUR, per l’avvio dei percorsi abilitanti, non sono stati ancora pubblicati.

Percorsi 30 CFU, i triennalisti riusciranno a fare in tempo a conseguire l’abilitazione per l’aggiornamento delle GPS?

I ritardi nell’avvio dei percorsi abilitanti preoccupano soprattutto i docenti che possiedono almeno 3 anni di servizio e che devono conseguire l’abilitazione: una preoccupazione motivata, anche e soprattutto dal fatto che, secondo l’informativa del Ministero dell’Istruzione e del Merito sulla bozza di ordinanza ministeriale relativa all’aggiornamento delle GPS, la procedura riguardante la riapertura delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze dovrebbe essere anticipata di qualche settimana, rispetto a due anni fa. I percorsi abilitanti da 30 CFU riusciranno a concludersi in tempo per potersi inserire in prima fascia GPS? Alla domanda ha risposto Caterina Bufanini, esperta in normativa scolastica, nel corso di un suo intervento in un question time organizzato da Orizzonte Scuola.

‘Il DPCM pubblicato il 25 settembre – spiega Caterina Bufanini – dal quale abbiamo avuto le prime informazioni ufficiali su questi percorsi abilitanti, sanciva addirittura il termine dei percorsi da 30 CFU per il 28 febbraio, un termine che, allo stato dei fatti, è irraggiungibile. Adesso, la sostanziale difficoltà è partire perché questi percorsi abilitanti prevedono un avvio piuttosto macchinoso’. 

‘I percorsi da 30 CFU – prosegue l’esperta di normativa scolastica – fermo restando che non prevedono tirocinio e tenendo presente le indicazioni che danno la possibilità di un massimo del 50 per cento delle lezioni da poter fruire in modalità sincrona online, diciamo che probabilmente, con i tempi annunciati dalle informative sindacali delle scorse settimane, potrebbero farcela per il rotto della cuffia. È complicato, è davvero complesso’, ha concluso Caterina Bufanini.