Docenti precari
Docenti precari

La notizia della decisione della Commissione europea di deferire l’Italia alla Corte di Giustizia europea per abuso di contratti a termine e per discriminazione stipendiale a danno del personale docente e ATA precario ha suscitato diverse reazioni. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha già risposto attraverso un comunicato diffuso dall’Ufficio Stampa del MIM. I rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno rilasciato alcune dichiarazioni in proposito.

Deferimento dell’Italia per abuso di contratti a termine, FLC-CGIL: ‘Ecco cosa diremo al ministro’

La segretaria generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL (FLC-CGIL), Gianna Fracassi, ha ripreso i dati ‘del fallimento dei governi che si sono  succeduti e che hanno consentito e continuano a consentire che un lavoratore su quattro nella scuola sia a tempo determinato. Bisogna agire molto rapidamente – ha ribadito Gianna Fracassi – perché la procedura di infrazione non fa altro che certificare una condizione che come FLC CGIL abbiamo sollevato in questi anni. Prima di tutto, occorre immettere in ruolo tutti i docenti e su tutti i posti vacanti e disponibili, e fare lo stesso per il personale ATA; è necessario poi stabilizzare i posti di sostegno che sono oltre 130 mila e procedere rapidamente a garantire delle prospettive certe a chi oggi tiene in piedi la scuola’.

Per quanto riguarda il discorso salariale, FLC-CGIL ribadisce come il governo abbia fatto poco o niente: ‘Ha banalmente deciso di non attribuire dieci punti percentuali di inflazione a stipendi già molto bassi. Da questo punto di vista, lo diremo al ministro nell’incontro previsto la prossima settimana, queste risorse per il rinnovo del contratto non solo sono insufficienti per procedere a un’equiparazione tra personale a tempo determinato e a tempo indeterminato, ma non contribuiscono neppure a rispondere all’inflazione, da un lato, e valorizzare gli stipendi dall’altro’.

Anief esulta: ‘La decisione della Commissione europea è frutto delle nostre battaglie’

Il presidente di Anief, Marcello Pacifico, ha sottolineato come la decisione della Commissione europea di deferire l’Italia alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea giunge a seguito delle denunce di Anief presentate presso le istituzioni europee competenti: ‘Il deferimento di oggi – ha rimarcato il leader sindacale – è il frutto di 14 anni di battaglie portate avanti dall’Anief, arriva a 10 anni dopo la seconda procedura di infrazione 4231 attivata, la famosa prima sentenza della CGUE Mascolo, e 25 anni dopo l’approvazione della stessa direttiva UE n. 70/99 mai recepita pienamente per il personale scolastico italiano. La stessa Commissione UE ha annunciato che “saranno oggetto di ulteriore valutazione e possibile azione futura le lamentele riguardanti la mancanza di misure efficaci per penalizzare e risarcire l’abuso dei contratti a tempo determinato e la discriminazione dei lavoratori a tempo determinato in altre parti del settore pubblico”.