Personale AFAM, nei giorni scorsi si è tenuta un’audizione presso la VII Commissione permanente della Camera dei deputati, con i rappresentanti del sindacato Anief in merito alle modifiche al regolamento recante disciplina per la definizione degli ordinamenti didattici delle istituzioni di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica.
Personale AFAM, Anief presenta proposte di correzione al DPR 212/2005
Come si evince da una nota informativa pubblicata dal sindacato guidato da Marcello Pacifico, si sono svolte, presso la VII Commissione permanente della Camera dei Deputati, delle audizioni riguardanti le modifiche proposte al regolamento disciplinante gli ordinamenti didattici delle istituzioni AFAM (modifiche al DPR 212/2005). Anief, nell’occasione, ha presentato un elaborato dettagliato, evidenziando criticità e proponendo correzioni al testo.
Il documento in questione è stato indirizzato al Presidente della Commissione, Onorevole Federico Mollicone e ai membri della stessa Commissione: in particolare, viene sottolineato come una serie di regolamentazioni, spesso frammentate e difficilmente applicabili, abbiano prodotto un ‘puzzle normativo’ nel settore AFAM.
Le osservazioni di Anief
Anief ha sottolineato, inoltre, uno dei punti più critici, quello legato alle lunghe tempistiche necessarie per l’emanazione dei regolamenti attuativi. Anief ha riassunto alcune delle principali osservazioni:
- Organizzazione dell’ordinamento didattico: si segnala una complessità nella delineazione dei compiti e delle responsabilità degli organi accademici, suggerendo un intervento ministeriale per chiarire meglio i rispettivi ruoli.
- Articolato concernente titoli e corsi: emergono perplessità riguardo all’inclusione di corsi a ciclo unico e alla sostituzione dei percorsi “3+2” con omologhi a ciclo unico, poiché potrebbero generare incertezze e disparità tra istituzioni.
- Denominazione delle istituzioni: si suggerisce di mantenere le denominazioni storiche come “Conservatori di musica” e “Accademia nazionale di danza”, insieme alla nuova definizione di “Istituti superiori di studi musicali e coreutici”, per preservarne l’identità e il prestigio.
- Ammissione ai corsi accademici: si esprime contrarietà alla possibilità di accesso senza il diploma di istruzione secondaria e si chiede un intervento ministeriale per definire eccezioni ben delineate.
- Autorizzazione alle istituzioni non statali: si richiede un controllo più stringente sulle istituzioni non statali per garantire la qualità dell’istruzione.
- Norme transitorie: si esprime contrarietà alla permanenza dei corsi “propedeutici” nelle istituzioni AFAM, suggerendo una strategia più definita per la progressione verticale nello studio in accordo le realtà delle SMIM e dei Licei Musicali e Coreutici.
- Crediti formativi accademici: si propone un aumento del carico annuale di crediti minore e una revisione delle modalità di erogazione delle attività formative.