Da quando è uscito il parere del CSPI sulla bozza di decreto che disciplina l’aggiornamento delle graduatorie ATA di terza fascia è cresciuto sempre più il malcontento all’interno del personale ATA. Ne è seguita nelle scorse ore una diffida al Consiglio Superiore e ora fanno eco anche alcuni esponenti politici, pronti a condannare la proposta di modifica che vorrebbe far slittare la validità delle graduatorie qualora fossero pubblicate oltre il 31 agosto 2024. Tra questi spunta l’attacco dell’Onorevole Antonio Caso, capogruppo M5S in Commissione Cultura.
Terza fascia ATA: l’intervento di Antonio Caso (M5S) in merito al parere del CSPI
“Le graduatorie ATA terza fascia vanno aggiornate in tempo utile per l’inizio del prossimo anno scolastico. L’ipotesi di uno slittamento, qualora non si riuscisse a comporre le graduatorie entro agosto, emersa nel parere del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione è da rigettare totalmente. In gioco c’è la vita di migliaia di lavoratrici e lavoratori, che contando sul nuovo bando per avvicinarsi a casa hanno già disdetto i contratti di locazione. C’è il forte sospetto che si voglia far rientrare dalla finestra il tentativo di proroga uscito dal milleproroghe. Se le segreterie scolastiche sono in difficoltà per il sovraccarico di lavoro si coinvolgano i livelli d’ambito superiore“. Così si è espresso nelle scorse ore Antonio Caso (M5S) sulla proposta di modifica avanzata dal CSPI, che non ha mancato anche di ricordare l’incertezza in cui il Governo sta tenendo i 6.000 collaboratori scolastici PNRR che ancora stanno attendendo il ‘primo provvedimento utile’ per vedersi riconfermare i contratti fino alla fine di giugno.
Ricordando l’emendamento al Decreto Milleproroghe
Il deputato pentastellato nelle sue dichiarazioni ha ricordato il decreto Milleproroghe, oggetto di ansia e trepidazione tra il personale ATA nei mesi scorsi. Ricordiamo infatti che in un primo momento era stato presentato un emendamento che voleva far slittare l’aggiornamento delle graduatorie ATA di terza fascia al 2025. A seguito del subbuglio generatosi tra i lavoratori ATA la proposta di modifica era stata poi riformulata da Lega e Fratelli d’Italia, mantenendo la previsione dell’aggiornamento al 2024. I recenti suggerimenti del CSPI destano dunque preoccupazione temendo che ci possa essere il rischio di un ritorno velato alla previsione iniziale contenuta nel Milleproroghe.