Uno degli aspetti più discussi in tema di attribuzione delle nomine da Gps è da sempre stato quello dell’algoritmo. A più riprese i sindacati nel corso degli anni hanno chiesto migliorie al Ministero, soprattutto in merito alla pratica ‘antipatica’ per cui il sistema non torna indietro a fronte di disponibilità subentrate dopo i primi turni di nomina. L’imminente aggiornamento delle Gps sarà l’occasione per risolvere questa problematica? Una risposta potrebbe arrivare all’incontro fissato tra sindacati e MIM il prossimo 3 aprile.
Il ruolo delle 150 preferenze
La domanda delle 150 preferenze viene presentata ogni anno dagli aspiranti inclusi nelle Gps. Questa solitamente va inoltrata nell’estate (verso il mese di luglio) e non va confusa con la domanda di aggiornamento/nuovo inserimento delle Gps, che andrà presentata a breve e che varrà per il prossimo biennio. La domanda delle 150 preferenze è finalizzata all’ottenimento di un incarico di supplenza a tempo determinato (al 31 agosto o al 30 giugno) dalle Gps. Ciascuna preferenze è composta da:
- Insegnamento (per chi è incluso nelle Gps per più classi di concorso);
- Tipo preferenza: Scuola/Comune/Distretto;
- Tipo contratto: annuale, fino al termine delle attività didattiche, su spezzone orario;
- Tipo cattedra: esterna stesso comune, esterna altro comune;
- Tipo posto (solo per la scuola dell’infanzia e primaria);
- Tipo scuola (ospedaliera, carceraria, serale, adulti).
Come funziona l’algoritmo
La scelta delle 150 preferenze permette all’algoritmo di attribuire, tramite una procedura informatizzata, gli incarichi di supplenza sulla base delle preferenze espresse e sulla base della posizione ricoperta in graduatoria. Non sempre però ha adempiuto al suo compito, dando luogo a contenziosi. Se infatti al primo turno di nomina si è saltati per la mancata espressione di tutte le preferenze, spezzoni compresi, non si potranno più ottenere supplenze per le disponibilità sopraggiunte. Ciò anche in presenza di un solo spezzone orario non indicato. Al riguardo è stato più volte lamentata l’impossibilità dell’algoritmo di tornare indietro in caso disponibilità sopraggiunte nei turni successivi, sulla quale si chiede un intervento. In merito finora non sono arrivati segnali positivi da parte del Ministero, in base anche a quanto si evince dalla bozza di ordinanza ministeriale. Una risposta più precisa potrebbe arrivare a seguito dell’incontro del 3 aprile.