Continua a salire l’attesa sull’aggiornamento delle Gps. Come ogni appuntamento di questo tipo che si rispetti sono iniziate le ‘toto date’. Da marzo siamo passati ad aprile e ora siamo a maggio. Una data sta circolando nelle ultime ore: si parlerebbe del 18 maggio come momento a partire dal quale verrà aperta la finestra temporale per inviare le domande dedicate ai nuovi inserimenti e all’aggiornamento. In realtà però non si sa da dove sia uscita questa data perchè dal Ministero non è trapelato nulla. E questo silenzio che si sta protraendo da alcune settimane lascia sospettare che si stiano apportando ulteriori modifiche all’ordinanza ministeriale.
Domanda Gps, il punto della situazione tra ipotesi e ‘fake news’
Se guardiamo ai numeri nel 2022 sono state circa 2 milioni le domande presentate dagli aspiranti per inserirsi o aggiornare il punteggio nelle Gps. Non si possono fare ad oggi previsioni in merito agli aspiranti interessati da questo imminente aggiornamento ma con ogni probabilità i numeri non saranno inferiori. L’attenzione di un’importante fetta del personale docente è dunque alta.
L’unica certezza che si ha al momento è la tempistica che verrà data ai docenti per inoltrare l’istanza. Non dovrebbero esserci infatti novità in merito: il Ministero ha più volte confermato ai sindacati il termine di 20 giorni, e non 30 come auspicavano le parti sociali. Nessun colpo di scena dovrebbe essere previsto nemmeno sul fronte di eventuali variazioni delle tabelle titoli, anche queste confermate nel corso dei vari incontri che il MIM ha tenuto con le organizzazioni sindacali. Ad oggi non si conoscono nemmeno sviluppi in merito agli abilitati e specializzati all’estero in attesa di riconoscimento. Secondo l’ultima bozza di ordinanza, infatti, a questi docenti viene data la possibilità di conseguire supplenze.
In definitiva i motivi del ritardo della riapertura delle Gps non sono noti. Si può solo ipotizzare che ci sia in atto qualche modifica significativa all’ordinanza ministeriale. E nessuna data è stata avanzata dal Ministero. Eventuali giorni di apertura diffusi in rete vanno quindi ritenuti ‘fake news’ prive di fondamento.