Supplenze per l’anno scolastico 2023/24, UIL Scuola Rua ha pubblicato una nota informativa attraverso la quale si rende noto che il Tribunale di Ivrea, attraverso una nuova sentenza, ha stabilito il risarcimento a favore di una ricorrente per il danno subito dall’algoritmo del Ministero dell’Istruzione e del Merito, definito come ‘paradossale e penalizzante. ‘La sentenza emessa oggi, lunedì 18 settembre, conferma tutti i limiti dell’attuale sistema di reclutamento. Una procedura come questa non può essere affidata a un algoritmo’, questo il commento del segretario generale della UIL Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile.

L’algoritmo che attribuisce le supplenze da GPS è ‘paradossale e penalizzante’: arriva la sentenza

Il Tribunale di Ivrea, investito nella questione dallo Studio Legale Naso – si legge nella nota informativa UIL Scuola Rua – ha accolto il ricorso di un’iscritta Uil Scuola Rua dichiarando “paradossale” il sistema introdotto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito nel conferimento degli incarichi da GPS. La sentenza, inoltre, ha rimarcato il fatto che la procedura non sia conforme con i canoni di ragionevolezza e di rispetto del principio meritocratico. Il Tribunale piemontese ha sottolineato, inoltre, il principio della casualità. In pratica, l’unico modo per essere sicuri di ottenere un posto è quello di selezionare tutte le sedi disponibili nella provincia, anche se questo equivale a non esprimere alcuna preferenza personale.

Il segretario di UIL Scuola, Giuseppe D’Aprile, ha sottolineato come questo rappresenti il risultato di ‘graduatorie piene di errori dapprima pubblicate e poi ritirate, poi di nuovo ripubblicate ancora con errori. Abbiamo rivendicato più volte la risoluzione di queste incongruenze, il non averci ascoltato determina tali conseguenze. Quali? Un inasprimento del contenzioso che favorisce il ‘balletto’ dei docenti con ricadute inevitabili sulla gestione della scuola. A pagarne le spese sono i dirigenti scolastici, il personale delle segreterie già oberato di lavoro, i docenti non assunti o addirittura scavalcati da chi ha un punteggio più basso, gli alunni e le famiglie, che vedranno la continuità didattica sempre più come un miraggio’.

Il Tribunale di Ivrea ha accertato l’illegittimità del comportamento del Ministero dell’Istruzione e del Merito: la ricorrente ha il diritto di vedere risarcito il danno da lei patito con l’attribuzione del punteggio che avrebbe maturato qualora fosse stata correttamente chiamata con il bollettino del 19 settembre oltre alle retribuzioni che la stessa avrebbe percepito qualora avesse ottenuto la supplenza annuale, detratte le somme guadagnate in esecuzione di diversi e ulteriori contratti di supplenza ottenuti a fronte della chiamata diretta da parte degli istituti.