Scuola
Classe di una scuola

In ogni classe ci sono alunni più fragili rispetto ai compagni che necessitano di particolare attenzione da parte degli insegnanti nel loro percorso di crescita personale e didattico. Questi studenti nella maggior parte dei casi sono classificati come BES, vale a dire che presentano dei Bisogni Educativi Speciali. Per loro occorre redigere un PDP, un Piano didattico personalizzato. In molti casi è l’ASL o un’equipe sanitaria che rilascia una diagnosi ufficiale di tipo medico che certifica la tipologia di bisogno. Cosa succede in assenza di tale certificazione? È il consiglio di classe che deve determinare lo status di BES? 

Chiarimenti 

Sulla questione vi sono molti dubbi: alcuni insegnanti, infatti, pensano che sia compito del Consiglio di Classe o del team docenti determinare lo “status” di BES per gli alunni più fragili che presentano problemi non di natura clinica ma pedagogico – didattiche e una volta determinato è indispensabile il PDP. In realtà, il Consiglio di Classe non stabilisce lo status di BES ma decide che è necessario formalizzare la personalizzazione in un PDP, così come indicato nella nota ministeriale del 22/11/2013: “Non è compito della scuola certificare gli alunni con bisogni educativi speciali, ma individuare quelli per i quali è opportuna e necessaria l’adozione di particolari strategie didattiche.”

Cosa bisognerebbe fare in presenza di alunni più fragili 

Purtroppo, un’idea troppo radicata in ambito scolastico è quella che la scuola può attivare un processo di personalizzazione didattica per gli alunni con maggiori difficoltà solo in presenza di una diagnosi clinica: in realtà, il compito della scuola è quello di personalizzare quotidianamente le attività didattiche adeguandole ai ritmi di apprendimento di ogni studente, sopratutto di quelli che mostrano difficoltà, promuovendo il successo scolastico di tutti. Pertanto, più che chiedersi se i docenti sono tenuti a stilare un PDP anche in assenza di certificazione, o se l’alunno è classificato come BES, occorrerebbe che ogni insegnante si chiedesse cosa realmente può fare per lui.