Il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha firmato il decreto relativo alle università telematiche, che introduce importanti modifiche sull’erogazione della didattica a distanza, al fine di rafforzare l’offerta e tutelare la formazione degli studenti. Il testo, in particolare, introduce specifiche linee guida per l’erogazione sincrona delle lezioni, l’obbligo di svolgere esami in presenza e una revisione del rapporto studenti-professori.
Decreto università telematiche: tornano gli esami in presenza
Il ministero dell’Università e della Ricerca ha approvato il decreto che stabilisce delle nuove regole per le università telematiche in Italia, che dovranno uniformarsi sempre di più agli atenei tradizionali. Una delle novità più rilevanti riguarda l’introduzione di una quota minima di lezioni in modalità non registrata, pari al 20%, per favorire l’interazione diretta tra studenti e docenti.
Inoltre, è previsto l’obbligo di svolgere esami in presenza, per cui saranno rafforzati i controlli da parte dell’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca). Sono previste deroghe solo in caso di situazioni temporanee emergenziali e per studenti con disabilità accertata. Tutte le università dovranno adeguarsi a questa disposizione, anche se ogni ateneo avrà la possibilità di stabilire modalità specifiche di applicazione. “Il nostro obiettivo è assicurare che tutti gli studenti abbiano la stessa formazione, a prescindere dalle modalità di erogazione dei corsi”. Ha dichiarato il ministro Bernini.
Assunzione di nuovi professori
Un’altra importante modifica è legata all’aumento del numero di professori strutturati, necessari per i corsi che si svolgono prevalentemente o integralmente a distanza. Prima la legge stabiliva un rapporto di 75 studenti per docente per le discipline scientifiche e di 100 studenti per docente per quelle umanistiche. Il nuovo decreto va a raddoppiare questi numeri, imponendo un professore ogni 150 studenti per i corsi scientifici e un professore ogni 200 studenti per quelli umanistici. L’obiettivo è dunque quello di garantire una formazione di qualità anche nel caso dei corsi erogati online, che devono essere equiparabili alle lezioni in presenza.