C’è grande attesa per la presentazione delle domande delle assegnazioni provvisorie e utilizzazioni per il prossimo anno scolastico 2024/25: tutti i docenti che non hanno ottenuto il trasferimento richiesto o chi non ha potuto partecipare ai movimenti, spera di avvicinarsi nella sede desiderata attraverso la mobilità annuale. Ma quando gli interessati potranno inoltrare la propria istanza? Facciamo qui di seguito il punto della questione.
Ritardi nella presentazione delle domande per assegnazioni provvisorie e utilizzazioni 2024
In merito alla presentazione delle domande per partecipare alle assegnazioni provvisorie e utilizzazioni 2024 tutto tace da parte del Ministero. Le sigle sindacali già viarie settimane fa avevano invitato il Dicastero a dare indicazioni a riguardo, ma ancora si ha solo silenzio da Viale Trastevere: nello specifico, lo scorso 10 maggio avevano inoltrato una richiesta finalizzata alla riapertura del tavolo di confronto per il rinnovo del CCNI, invito rinnovato lo scorso 22 maggio. A disciplinare i movimenti annuali è il Contratto Collettivo Nazionale Integrativo, che aspetta di essere rinnovato.
Per il corrente anno scolastico è stato il CCNI 2019/22 a disciplinare le operazioni, in quanto lo stesso è stato prorogato per gli anni scolastici 2022/23 e 2023/24. L’intesa MIM-OOSS del 13 giugno 2023, infatti, ha stabilito l’ultima proroga, considerando il fatto che si aspettava la definizione del quadro giuridico di riferimento relativo ai suddetti movimenti, nelle more della firma definitiva del CCNL 2019/21.
Il rinnovo del contratto scuola, come sappiamo, è stato raggiunto in via definitiva lo scorso 19 gennaio 2024: fatta eccezione di ulteriori proroghe, pertanto, si aspetta la nuova sottoscrizione del CCNI che dovrebbe disciplinare la mobilità annuale per i prossimi tre anni.
Ripercussioni negative sulle successive operazioni
Il ritardo nelle operazioni riguardanti le assegnazioni provvisorie e utilizzazioni 2024 potrebbe avere ripercussioni negative per l’avvio del prossimo anno scolastico: infatti, sebbene lo scorso anno la scadenza di presentazione delle domande era il 5 luglio e la pubblicazione degli esiti il 4 agosto, in molti casi gli Uffici Scolastici territoriali hanno fatto registrare ritardi che hanno inciso in modo negativo sul conferimento delle supplenze. Il risultato è stato che i docenti precari hanno dovuto affrontare vari turni di nomina attraverso l’algoritmo: situazione che il Ministero aveva dichiarato di volere eliminare.