Idonei concorsi
Idonei concorsi

Gli idonei del primo concorso docenti PNRR, unitamente a quelli ancora in attesa di essere immessi in ruolo dalle graduatorie dei precedenti concorsi, erano perfettamente consci del fatto che non sarebbero stati assunti subito. Tuttavia la rabbia è diventata incontenibile dopo la pubblicazione del bando relativo al concorso PNRR 2. Si chiedono che senso abbia, dopo aver superato a tutti gli effetti la precedente prova concorsuale, dover affrontare un nuovo concorso, a causa di una norma europea che impedisce loro di essere assunti direttamente.

Concorsi PNRR, l’assunzione degli idonei dipende dalla Commissione Europea?

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), come è noto, prevede l’assunzione di 70mila docenti entro il 2026, con 20mila posti da coprire entro il 2024, ma solamente tramite nuovi concorsi. Questi paletti escludono gli idonei del concorso PNRR 2023, che, nonostante abbiano superato le prove come i colleghi vincitori, non sono stati assunti a causa del numero limitato di posti e del loro mancato inserimento in una graduatoria di merito. Stando così le cose, questi insegnanti sono costretti, triste a dirsi, a ripetere l’intero iter concorsuale per poter sperare di ottenere finalmente il ruolo.

Il ministro Valditara: ‘Se non vengono modificate le regole europee, dovremo continuare con i concorsi’

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha espresso più volte, in passato, l’intenzione di inserire gli idonei tra le assunzioni legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. “L’impegno a modificare le regole europee c’è, ma fino a quando queste non verranno modificate, dovremo continuare con la procedura concorsuale”, aveva sottolineato il ministro in un video su YouTube.

Il giudizio espresso dalla Commissione Europea

Tuttavia, occorre sottolineare che, tra gli idonei del concorso ordinario 2020, c’è chi ha scritto alla Commissione Europea chiedendo perché, dal momento che esistono già circa 30.000 docenti in graduatorie in attesa di un contratto stabile, si continuano a bandire nuovi concorsi. La risposta è arrivata, contro ogni previsione. La Commissione Europea ha riconosciuto l’importanza di armonizzare i concorsi a livello europeo, sottolineando che il PNRR punta a ridurre l’utilizzo dei contratti a tempo determinato nella scuola. Poi, come è noto, la stessa Commissione Europea ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia per l’abuso di contratti precari nel settore pubblico, inclusa la scuola. La parte più significativa della risposta, però, è stata quella in cui la Commissione Europea ha spiegato di non aver competenze dirette per determinare le modalità di assunzione degli insegnanti in Italia, lasciando tale decisione agli Stati membri.