Assunzioni scuola, alcuni dubbi sul processo di convalida dei titoli e le conseguenze derivanti da eventuali errori o dichiarazioni mendaci. Due lettori chiedono: “Nella convalida si rivalutano anche i titoli già valutati lo scorso anno?” E ancora: “Se in seguito alla convalida dovessero decurtarmi del punteggio e perdo la supplenza, devo restituire gli stipendi che ho preso?” Risponde ad entrambe le domande l’Avvocato Maria Rosaria Altieri, nel corso di uno dei nostri ultimi webinar, andato in onda su Youtube.
La convalida dei titoli e la normativa di riferimento
La risposta va rinvenuta sempre nell’O.M. n. 88/2024 ed in particolare nell’art. 8, proprio relativo alla valutazione dei titoli. In particolare, i commi 7, 8 e 9 prevedono che l’istituzione scolastica ove l’aspirante stipula il primo contratto di lavoro nel periodo di vigenza delle graduatorie effettua, tempestivamente, i controlli delle dichiarazioni presentate. In caso di esito positivo dei controlli, il dirigente scolastico comunica l’esito della verifica all’Ufficio competente, il quale convalida a sistema i dati contenuti nella domanda e ne dà comunicazione all’interessato.
Poi la norma aggiunge che i titoli si intendono definitivamente validati e utili ai titolari per la presentazione di ulteriori istanze. Questo inciso lascia chiaramente intendere che i tioli, una volta convalidati non vengono rivalutati l’anno successivo.
Conseguenze della decurtazione del punteggio e delle dichiarazioni mendaci
Se la decurtazione del punteggio non dipende da dichiarazioni mendaci, ossia false, non vanno restituite le retribuzioni percepite. In questo caso il servizio si considera prestato in fatto e non in diritto, quindi, ai sensi dell’art. 2126 c.c., la retribuzione spetta. Diverso è invece se la decurtazione del punteggio dipende da una dichiarazione falsa.
Sono dichiarazioni mendaci quelle poste in essere al solo fine di rendere una dichiarazione falsa. Un semplice errore nella dichiarazione non rende di per sé la dichiarazione mendace. Se ho dichiarato un servizio aspecifico come specifico, non si integra la dichiarazione mendace, perché il servizio l’ho effettivamente prestato e magari non conosco bene la normativa che distingue il servizio specifico da quello aspecifico. Ma se ho dichiarato un titolo che non posseggo, allora quella è una dichiarazione mendace.
Cosa succede in questi casi? Innanzi tutto viene decurtato il punteggio e l’anno di servizio non vale a fini giuridici. Ma ulteriormente dovrò restituire le somme percepite a titolo di retribuzioni e potrebbe esservi il rischio anche di un procedimento penale per false attestazioni a pubblico ufficiale previsto e punito dall’art. 495 del c.p. Potete ascoltare le risposte alle altre otto domande poste nel video su YouTube dal titolo: ‘Assunzione in servizio, rispondiamo ai dubbi’