Il nuovo CCNL scuola, che ha visto la forma pochi giorni fa, prevede la certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale tra i requisiti di accesso per alcuni ruoli del Personale ATA. La decisione nota da tempo, è stata confermata nel testo, per cui questo titolo culturale sarà indispensabile per accedere all’assunzione. Vediamo cos’è la certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale, per quali profili sarà obbligatoria e come funziona. I nuovi profili.
La certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale
Il certificato internazionale di alfabetizzazione digitale altro non è che una certificazione informatica, riconosciuta a livello internazionale. Attesta il possesso di competenze di alfabetizzazione digitale, ovvero la capacità di usare il computer, la posta elettronica, internet, programmi di videoscrittura e strumenti di questo genere. Finora certificazione ha permesso anche di ottenere punteggio nei concorsi pubblici e nelle graduatorie ATA.
Tuttavia, oltre a dare punteggio, questa sarà requisito di accesso per la maggior parte dei profili professionali ATA, incluso il nuovo profilo di operatore scolastico. La nuova classificazione ATA entra in vigore con la sottoscrizione definitiva del contratto, fermo restando che il nuovo ordinamento non riguarderà chi è inserito nelle graduatorie ATA 24 mesi, ma gli aspiranti che vogliono inserirsi o sono già inseriti nelle graduatorie ATA di III fascia.
Secondo la tabella allegata al contratto scuola, la nuova classificazione dei profili professionali del personale ATA prevede che solo il collaboratore scolastico non abbia questa certificazione fra i requisiti di accesso. Anche chi è già inserito nelle graduatorie ATA di terza fascia avrà a disposizione una finestra temporale per acquisirla obbligatoriamente.
Quali certificazioni sono valide?
La certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale si consegue frequentando un apposito corso, purché riconosciuto dal Ministero dell’istruzione e del merito (MIM). Le certificazioni valide sono quelle in linea con il Quadro Europeo per le Competenze Digitali dei Cittadini (DigComp). La “vecchia” ECDL dovrà essere aggiornata agli ultimi dettami europei. Per essere validi i corsi devono rilasciare una certificazione riconosciuta dal Ministero.