Sebbene sia da leggersi come una notizia positiva l’approvazione dell’emendamento al Decreto Coesione che permette il riconoscimento giuridico del periodo tra il 16 aprile e il 2 maggio per l’organico aggiuntivo ATA PNRR e Agenda Sud, restano ancora dei punti interrogativi. Si tratta infatti di capire in che modo questo periodo potrà essere fatto valere ai fini delle graduatorie ATA di terza fascia (in corso di aggiornamento). Facciamo quindi il punto della situazione.
ATA terza fascia: il nodo della retroattività giuridica dal 16 aprile alla stipula del nuovo contratto
La vicenda dei circa 6 mila collaboratori scolastici rientranti nell’organico aggiuntivo ATA PNRR e Agenda Sud sembra essere costellata di continuo da incertezze. Dopo aver vissuto infatti un anno scolastico appesi ad un filo, nella continua attesa che potesse arrivare la proroga, proseguono ancora oggi alcuni dubbi. Questi lavoratori si sono visti prorogare e ricontrattualizzare la supplenza per 2 volte (dal 31 dicembre al 15 aprile, e poi dal 2 maggio al 15 giugno). Dal 16 aprile al 2 maggio si è assistito ad un periodo di vuoto contrattuale, colmato solo da promesse e note ministeriali confusionarie che hanno creato difficoltà alle stesse segreterie scolastiche. Su più fronti si è poi richiesto che quello ‘stop’ venisse perlomeno riconosciuto giuridicamente. E così è stato. Cosa manca però?
Per l’ennesima volta il Ministero dovrà intervenire con appositi chiarimenti. Dal tenore letterale dell’emendamento citato sembra esserci infatti il solo riferimento alle graduatorie di prima fascia, escludendo quindi la retroattività giuridica a favore degli aspiranti di terza fascia ATA, che stanno aggiornando in questi giorni le graduatorie. I sindacati, a tal proposito, stanno sollecitando il MIM. Entro il 28 giugno 2024, data di chiusura delle domande ATA di terza fascia, da viale Trastevere dovrà essere sciolto questo ennesimo nodo.