È iniziata la pubblicazione delle graduatorie provvisorie di terza fascia ATA, seppure in maniera disomogenea sul territorio nazionale. Stando a quanto hanno pubblicato i vari Usp in alcune province si assisterà (e si sta assistendo) alla pubblicazione nello stesso giorno in tutte le scuole dell’ambito provinciale; altrove la pubblicazione sta avvenendo ‘a macchia di leopardo’ nelle singole scuole. Seguirà poi la pubblicazione degli elenchi definitivi. Lo sguardo degli aspiranti è però già rivolto all’avvio delle supplenze, e la domanda più gettonata è sempre la stessa: “ci sono possibilità di chiamata”? Ma su quali variabili fare affidamento per provare a capire se ci sono speranze di supplenza? Facciamo chiarezza.
Supplenze ATA terza fascia: cosa considerare per sperare nella nomina
Partiamo dal fatto che le convocazioni dalle graduatorie terza fascia ATA, tranne gli eventuali posti al 31 agosto e 30 giugno avanzati dalla prima fascia (ma si tratta di ipotesi remote in molte province), riguardano le supplenze brevi e temporanee che si liberano sulla base delle assenze del personale di ruolo. Da queste graduatorie si attingerebbe (sempre se sono esaurite le graduatorie di prima fascia) anche per l’organico aggiuntivo PNRR e Agenda Sud, di cui però ad oggi non si ha nessuna notizia di un’eventuale proroga. In ogni caso è ragionevole pensare che gli elenchi di terza fascia possano essere operativi (in via definitiva) entro la metà di settembre.
Ma è davvero possibile fare una previsione di lavoro e capire se si conseguiranno supplenze? Occorre valutare diversi fattori. L’elemento più importante è il punteggio, con la relativa posizione ricoperta in graduatoria. Un punteggio e una posizione più alti danno maggiori opportunità. Un altro aspetto è l’ambito territoriale: può essere che in determinate scuole si è riusciti a lavorare anche con pochi punti rispetto ad altre realtà. Ma è un aspetto che andrebbe valutato facendo un accurato confronto con gli anni precedenti e con le singole istituzioni scolastiche d’interesse. Visionando ad esempio il ‘registro contratti’ nella sezione’ amministrazione trasparente’ delle varie scuole si possono vedere le supplenze del personale precario e rendersi conto, confrontando le vecchie graduatorie del periodo 2021-24, fino a che posizione hanno chiamato. Un altro aspetto da considerare è anche poi il profilo professionale di appartenenza: quello di collaboratore scolastico, ad esempio, è sempre maggiormente richiesto rispetto agli altri.
Ad incidere è inoltre il numero di iscritti in graduatoria: a fronte di elenchi chilometrici, chi ricopre le ultime posizioni ha scarse possibilità di chiamata, sebbene non vada escluso in toto. Quanto alla tipologia di supplenza, per ovvie ragioni non è preventivabile. Non è possibile prevedere ad esempio se ci saranno più maternità, e quindi supplenze più lunghe, o nomine di durata più breve.