La manovra 2024 porterà, come abbiamo anticipato nei giorni scorsi, un aumento degli stipendi legato al rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici. L’esigenza di scaricare spesa dal 2024 ha prodotto il meccanismo del decreto «anticipi» approvato lunedì insieme all’indice della legge di bilancio, che sposta sulla fine di quest’anno due miliardi di euro destinati agli statali. Gli effetti, quindi, a quanto pare si vedranno in anticipo, già a Natale. Così ha annunciato Giorgia Meloni nella conferenza stampa di lunedì dopo il consiglio dei ministri. Marcello Pacifico, presidente Anief, aveva già accennato qualcosa in merito all’indennità di vacanza contrattuale. Gli aumenti salariali riguardano circa un milione e mezzo di dipendenti della Pubblica Amministrazione centrale, e probabilmente anche i dipendenti del settore sanitario.
Stipendi e aumenti: quanto per i dipendenti della scuola?
Il Sole 24 Ore spiega che l’anticipo si calcola come multiplo dell’indennità di vacanza contrattuale, che altro non è che la voce obbligatoria che si assicura al dipendente nei periodi in cui il contratto è scaduto. L’importo varia in base alla qualifica e alla gerarchia. Nel caso della scuola, che con i suoi oltre 1,2 milioni di dipendenti è di gran lunga il comparto più popoloso della Pa, le cifre variano in base alla qualifica e all’anzianità di servizio. Il sistema prevede una tantum pari a 6,7 volte l’indennità di vacanza contrattuale prevista per ogni inquadramento. Il quotidiano mostra tutte le cifre, ma quelle del settore scolastico le riportiamo di seguito nell’immagine.
In grigio è indicata l’indennità di vacanza contrattuale e in blu l’anticipo lordo una tantum. Per alta anzianità si intende la fascia di servizio che va da 28 a 34 anni e per bassa anzianità quella che va da 0 a 8. Un collaboratore scolastico vedrà un beneficio tra i 600 e i 750 euro circa. gli importi per un docente della scuola secondaria di primo grado variano tra più di 800 euro a quasi 1170. Il Governo ha intenzione di avviare in fretta le trattative, con l’obiettivo di arrivare alle prime chiusure l’anno prossimo, quando infatti mancherà l’una tantum di quest’anno.