Stipendi
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La Legge di Bilancio 2025 ha previsto un incremento irrisorio dello 0,22% nelle risorse per il rinnovo contrattuale 2022/24, portando a un aumento complessivo degli stipendi del 6 per cento. In termini pratici, a fronte di un incremento necessario di almeno 400 euro al mese per proteggere i salari dall’inflazione, il Governo ha stabilito un aumento di soli 140 euro

Stipendi scuola, FLC-CGIL: ‘Tra promesse e illusioni’

Negli ultimi giorni, scrive FLC-CGIL in una nota informativa, alcune fonti governative e siti informativi hanno diffuso cifre ottimistiche, annunciando aumenti di 300 euro mensili a partire da gennaio e arretrati di 3.000 euro nel 2025. Tuttavia, questi numeri si basano su ipotesi poco realistiche. I 300 euro, infatti, rappresentano la somma di due contratti: quello 2022/24, per il quale non sono ancora iniziate le trattative, e quello 2025/27, che non potrà essere discusso finché non verrà chiuso il precedente. Inoltre, parte degli incrementi del contratto 2022/24 (circa 70 euro) è già stata anticipata dal Governo a dicembre 2023, un aumento che, di fatto, rimane ben al di sotto del tasso d’inflazione.

Gli arretrati, presentati come imminenti, non sono altro che una proiezione futura basata su aumenti ipotetici, ancora da definire. Questa narrazione, sottolinea il sindacato guidato da Gianna Fracassi, rischia di distorcere la realtà, spingendo i lavoratori a rivolgersi a servizi finanziari promossi dagli stessi siti che diffondono tali notizie.

Aumenti stipendi? Dietro gli annunci si nasconde un’amara realtà

Dietro la propaganda politica e commerciale si cela una realtà ben più amara: il personale scolastico continua a subire una grave penalizzazione economica. Non solo gli aumenti previsti non arrivano, ma i lavoratori vengono anche indotti a indebitarsi con istituti finanziari che traggono profitto dalle aspettative da loro stessi alimentate. Il risparmio per le casse pubbliche derivante dal mancato adeguamento degli stipendi all’inflazione supera i 5 miliardi di euro. A questo si aggiunge il risparmio ottenuto con i tagli al personale scolastico. Queste risorse, anziché essere investite per valorizzare la scuola pubblica, sono state destinate a finanziare le scuole paritarie private e ad altre voci di spesa, come quelle militari, la cui opportunità è discutibile per un Paese che, secondo la Costituzione, ripudia la guerra.

Anief: ‘Urgente sbloccare l’indennità di vacanza contrattuale’

Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, commentando le misure inserite nella Legge di Bilancio, si dice “pronto a sedersi ai tavoli per rinnovare il contratto ma bisogna nelle more sbloccare l’indennità di vacanza contrattuale, programmare nelle successive Leggi di Bilancio la copertura dell’inflazione programmata e stanziare apposite risorse per colmare il gap rispetto ai dipendenti dei ministeri: una differenza in negativo che ha raggiunto l’incredibile cifra di 6 mila euro annui, a seguito del CCNL 2016-2018”.