La premier Giorgia Meloni, ospite di Paolo Del Debbio a 4 di Sera, su Rete 4, è tornata a parlare di pensioni minime e di un possibile aumento per il 2025. In questo senso il centrodestra sembrerebbe essere più unito che mai nel voler portare i trattamenti minimi alla soglia dei 1.000. Il nodo ancora da sciogliere riguarda le risorse economiche a disposizione.
Aumento pensioni minime 2025
Intervistata a 4 di Sera da Paolo Del Debbio, la premier Giorgia Meloni ha confermato che l’aumento delle pensioni minime fortemente voluto da Forza Italia rientrerebbe nelle priorità del Governo per il 2025. L’idea sarebbe quella di portare i trattamenti minimi il più vicino possibile alla soglia dei 1.000 euro. Di sicuro anche il prossimo anno le pensioni aumenteranno per effetto della perequazione. Per quanto riguarda le minime, il Governo sembrerebbe poi essere intenzionato a compiere sforzi maggiori.
Le parole di Giorgia Meloni
“Le pensioni minime sono una delle nostre priorità, in generale le pensioni basse“. Ha dichiarato la premier. “In questi due anni noi abbiamo lavorato per una rivalutazione piena di tutte le pensioni che arrivavano fino a 2.270 euro, garantendo che fossero adeguate pienamente al costo della vita, ma abbiamo fatto una rivalutazione al 120% per le pensioni minime, che sono cresciute in modo significativo”. Ha aggiunto subito dopo facendo riferimento ai risultati finora raggiunti. “L’abbiamo fatto facendo crescere di meno le pensioni che erano molto alte, un’opera secondo me equa, che continueremo a fare perché sicuramente queste persone sono quelle che hanno maggiore bisogno di aiuto da parte dello Stato”. Ha infine concluso Meloni, accennando ai piani per il futuro.
In effetti in questi primi anni di Governo un incremento delle pensioni c’è stato, specie per i trattamenti minimi per cui c’è stato un aumento extra. Pertanto, ci si aspetta che anche nel 2025 si prosegua nella stessa direzione. Ciò che è certo è che anche il prossimo anno si assisterà all’adeguamento degli importi rispetto all’inflazione. È inoltre probabile che si seguirà lo stesso schema di rivalutazione del 2024 con la rivalutazione piena per i trattamenti fino a 4 volte il minimo, dell’85% per le pensioni comprese tra 4 e 5 volte il minimo, del 53% per le pensioni fino a 6 volte il minimo, del 47% fino a 8 volte il minimo, del 37% fino a 10 volte il minimo e del 22% per le pensioni ancora più alte.