Stipendi
Stipendi

Da gennaio 2025, oltre 3 milioni di dipendenti pubblici vedranno un incremento di 60 euro lordi nella busta paga come anticipo per il rinnovo contrattuale. Tuttavia tanti, incluso il sindacato Anief, sostengono che l’importo sia insufficiente. Il piano del Ministro Valditara per i dipendenti della scuola promette un aumento di 300 euro al mese, ma in pochi ci credono.

Aumento stipendi: incremento atteso ma controverso

Con la Legge 30 dicembre 2023, n. 213, è stato approvato un anticipo sugli aumenti contrattuali previsti per il biennio 2022-2024. L’importo medio, stimato in circa 60 euro lordi (40 euro netti), interesserà tutto il personale della Pubblica Amministrazione, inclusi i comparti Scuola, Ministeri, Enti Locali, Sanità e Forze Armate. Nonostante ciò, l’Ufficio Studi Anief denuncia che tale somma rappresenta solo la metà dell’importo dovuto per legge, considerando l’inflazione accumulata nel periodo 2022-2024.

Gli aumenti previsti per i prossimi anni

Secondo il presidente Anief, Marcello Pacifico, gli aumenti saranno progressivi ma inferiori alle aspettative. Tra i principali aggiornamenti:

  • Incremento del 6% complessivo: di cui il 3,85% è già stato erogato nel 2023, mentre il restante 2,15% verrà riconosciuto nel 2024-2025.
  • Ulteriori aumenti dal 2025: previsti incrementi dello 0,6% a partire da aprile e luglio 2025, finanziati con stanziamenti di 1,775 miliardi per il 2025, fino a 5,550 miliardi nel 2027.

Tuttavia, tali incrementi risultano insufficienti a coprire l’inflazione, stimata al 16,1% nel triennio, mentre l’indennità di vacanza contrattuale è stata calcolata solo al 4%.

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La diffida di Anief per recuperare i diritti

Anief invita i lavoratori, in particolare il personale scolastico, a presentare una diffida tramite il sindacato per:

  1. Interrompere i termini di prescrizione e recuperare la metà dell’inflazione accumulata.
  2. Richiedere arretrati pari a 3.000 euro relativi agli aumenti contrattuali del biennio 2022-2024.
  3. Raddoppiare l’indennità di vacanza contrattuale prevista per gennaio 2025.