Precariato scuola
Precariato scuola

Bonus mamme, il Tribunale di Prato ha accolto il primo ricorso presentato dall’ufficio legale della Federazione Lavoratori della Conoscenza (FLC-CGIL) a favore di una collaboratrice scolastica precaria iscritta alla FLC CGIL di Prato. Il caso riguardava l’accesso al cosiddetto “Bonus mamme”. 

Bonus mamme, importante vittoria in Tribunale: riconosciuta disparità di trattamento nei confronti di una lavoratrice precaria

La decisione rappresenta un risultato significativo, poiché riconosce la disparità di trattamento perpetrata dall’amministrazione scolastica nei confronti di una lavoratrice a tempo determinato. Nonostante fosse in possesso dei requisiti previsti dalla legge, la collaboratrice era stata esclusa dall’esonero contributivo riservato alle madri con due o più figli.

Una misura limitata e discriminatoria

Sin dall’introduzione del “Bonus mamme”, la FLC CGIL aveva denunciato una grave lacuna nella normativa: il beneficio della decontribuzione era riservato esclusivamente alle lavoratrici a tempo indeterminato, escludendo così docenti e personale ATA precario. Questa esclusione colpiva una fetta consistente del personale scolastico, dove un lavoratore su quattro è assunto con contratto a termine. Una simile limitazione risultava incomprensibile e discriminatoria, ignorando il principio di uguaglianza nei diritti lavorativi, indipendentemente dalla tipologia contrattuale. Per questo motivo, la FLC CGIL ha intrapreso azioni legali per garantire che il beneficio fosse esteso anche al personale precario.

La sentenza del Tribunale di Prato

La sentenza del Tribunale di Prato ha stabilito che la collaboratrice scolastica precaria aveva pieno diritto all’esonero contributivo, evidenziando che “nel caso concreto emergono elementi discriminatori tra il lavoro svolto dalla ricorrente e quello di una lavoratrice con le stesse mansioni, ma assunta a tempo indeterminato”. FLC-CGIL esprime grande soddisfazione per questa vittoria, che segna un passo avanti nella tutela dei diritti dei lavoratori precari e nella lotta contro le disparità di trattamento nel mondo della scuola.