E’ finalmente noto il processo attraverso il quale le dipendenti con contratto indeterminato e madri di almeno tre figli possono richiedere l’esenzione dalla quota annuale di contributi previdenziali, il famoso bonus mamme lavoratrici. Dopo l’incontro con il MIM riguardante l’esenzione dai contributi previdenziali per le madri lavoratrici come stabilito dalla legge finanziaria del 2024, è stato chiarito che l’art. 1 commi 180-182 della legge n.213 del 30 dicembre 2023 prevede che le madri lavoratrici a contratto indeterminato con almeno tre figli possano beneficiare di questa esenzione fino al 31 dicembre 2026, con un tetto massimo di 3000 euro all’anno. Il sistema NoiPA verrà adeguato.
Bonus mamme lavoratrici da oggi 27 marzo
Per il settore dell’educazione, che conta circa 260.000 persone interessate, si è optato per un metodo di richiesta del bonus mamme semplificato che alleggerisca il carico di lavoro sulle segreterie scolastiche, affidando l’iniziativa ai singoli lavoratori. A partire da oggi 27 marzo, come comunicato dal ministero, le madri lavoratrici potranno inviare una richiesta tramite il portale SIDI utilizzando un formato semplificato, indicando i loro requisiti. Il termine ultimo per la presentazione delle domande è il 7 aprile, una scadenza attualmente inderogabile e valida per tutte le amministrazioni pubbliche.
Cosa succede se non presento domanda?
L’esonero contributivo riguarda le lavoratrici madri di tre o più figli, con l’aggiunta, solo per l’anno 2024, di quelle con due figli. Esso si applica ai rapporti di lavoro dipendente a tempo indeterminato, nei settori pubblico e privato, esclusi i rapporti di lavoro domestico. Chi non presenta la domanda entro la data del 7 aprile non avrà diritto al bonus per l’anno 2024. Sono disponibili le istruzioni per la compilazione.
Criticità puntualizzate da Anief
Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, esprime preoccupazioni relative all’esclusione dei lavoratori a termine e solleva interrogativi su come coloro che diventano idonei dopo il 7 aprile, ad esempio per la nascita di un figlio, possano fare domanda per il bonus. Stefano Cavallini, segretario generale Anief, evidenzia la problematica del breve periodo disponibile per la richiesta del bonus e le questioni relative ai cambiamenti contrattuali di alcuni impiegati. Egli sottolinea le peculiarità del calendario scolastico, che non segue l’anno solare ma inizia il 1° settembre e finisce il 31 agosto dell’anno successivo, ponendo domande su come ciò influenzerà coloro che diventano personale di ruolo o quelli con contratti annuali fino al 30 giugno, in termini di accesso al bonus dal 1° luglio.