La domanda continua a rimbalzare sui social: il bonus mamme lavoratrici spetta anche alle lavoratrici a tempo determinato? Da oggi è possibile presentare domanda per la decontribuzione prevista dalla legge finanziaria del 2024 (art. 1 commi 180-182 della legge n.213 del 30 dicembre 2023) secondo cui che le madri lavoratrici a contratto indeterminato con almeno tre figli (e in via sperimentale solo per il 2024 anche quelle con 2 figli) possano beneficiare di questa esenzione fino al 31 dicembre 2026, con un tetto massimo di 3000 euro all’anno. Ma che dire delle tante lavoratrici precarie?
Il bonus mamme spetta alle precarie?
La risposta alla domanda è no. La legge non prevede che il bonus mamme sia dato anche alle lavoratrici a tempo determinato, ma solo a quelle a tempo indeterminato. Per questo motivo il sindacato ANIEF sta avviando il ricorso contro l’esclusione del personale docente, Ata ed educativo a tempo determinato. Marcello Pacifico commenta: “non siamo disposti a tollerare ulteriori discriminazioni ai danni del personale con contratto a termine. Su una misura che si propone di agevolare le lavoratrici madri è ancora più incomprensibile la scelta di tagliare fuori chi soffre già anche il disagio di un lavoro precario“. NoiPA ha già previsto la tempistica del pagamento.
“Dopo aver avviato – continua Pacifico – con il CCNL 2019/2021 una nuova stagione dei diritti dei precari della Scuola con il riconoscimento dei permessi personali retribuiti, non siamo disposti a tollerare ulteriori discriminazioni ai danni del personale con contratto a termine. Ancora una volta saranno i tribunali a dover porre rimedio all’ennesima discriminazione”.