Il taglio del cuneo fiscale è uno degli interventi più attesi della Manovra 2025, volto a ridurre il peso delle imposte e dei contributi previdenziali sui lavoratori dipendenti. Con la Legge di Bilancio 2025, il governo ha deciso di ampliare il bacino di lavoratori coinvolti e di rendere strutturale questa misura, con effetti positivi diretti sui redditi medio-bassi. Vediamo nel dettaglio le novità previste, l’importanza del taglio del cuneo fiscale e l’impatto che avrà su milioni di famiglie italiane.
Cos’è il cuneo fiscale?
Il cuneo fiscale rappresenta la differenza tra il costo del lavoratore per l’azienda e il netto che lo stesso lavoratore percepisce in busta paga. In altre parole, è l’insieme di tasse e contributi che gravano sulla retribuzione, riducendo il potere d’acquisto dei dipendenti. Ridurre il cuneo fiscale significa, quindi, alleggerire il peso fiscale sui lavoratori, permettendo loro di beneficiare di un aumento del salario netto. Attualmente, il cuneo fiscale in Italia è tra i più elevati d’Europa, il che ha portato i vari governi a implementare misure per alleggerire questa pressione economica, soprattutto per i redditi più bassi.
Manovra 2025: le misure sugli stipendi
Con la Manovra 2025, il taglio del cuneo fiscale sarà esteso a 1,3 milioni di lavoratori in più, portando il numero totale di beneficiari a 14,3 milioni. Fino ad oggi, il taglio era riservato ai lavoratori con redditi fino a 35.000 euro annui, ma grazie a questo intervento il limite sarà esteso ai lavoratori con redditi fino a 40.000 euro.
Come cambia il taglio del cuneo fiscale
Il Ministro Giorgetti ha spiegato che il bonus sarà trasformato. Non sarà più una decontribuzione, ma una nuova detrazione fiscale. Che non sparirà improvvisamente, come ora, al superamento dei 35 mila euro di reddito annuo, ma comincerà progressivamente a scendere, a partire da quella soglia, per esaurirsi a 40 mila euro. Questo significa che un numero crescente di famiglie italiane vedrà aumentare il proprio potere d’acquisto.
Riduzione delle Aliquote IRPEF, bonus mamme e costo del lavoro
Oltre all’estensione del taglio del cuneo fiscale, fra le altre misure, il governo ha deciso di ridurre le aliquote IRPEF da 4 a 3 scaglioni. Questa misura favorisce in particolare i redditi medio-bassi, contribuendo a una redistribuzione del carico fiscale.
Un altro aspetto importante della Manovra 2025 riguarda la decontribuzione aggiuntiva per le lavoratrici madri (bonus mamme). Le donne con due o più figli potranno beneficiare di un’ulteriore riduzione dei contributi previdenziali fino a quando i figli avranno raggiunto i 10 anni di età.
Per incentivare le nuove assunzioni a tempo indeterminato, la Manovra introduce anche una proroga della maxi-deduzione del costo del lavoro per le imprese. Tale deduzione permette di ridurre l’ammontare del reddito imponibile delle aziende, favorendo così la crescita dell’occupazione e alleggerendo il carico fiscale per le imprese.