Al contrario di quanto accade per gli altri dipendenti pubblici, ad oggi in Italia docenti e ATA non possono usufruire dei buoni pasto. Da tempo i sindacati si battono per il riconoscimento di tale diritto, soprattutto dal momento che nella provincia autonoma di Trento esiste già una card, Buoni Up Day, per la fruizione del buono pasto da parte del personale della scuola.

Buoni pasto docenti e ATA: la situazione attuale

Nella provincia autonoma di Trento è attiva la card Buoni Up Day (e la relativa app), rivolta a tutto il personale scolastico (docenti, ATA, dirigenti scolastici, assistenti educatori, insegnanti formazione professionale) per la fruizione dei buoni pasto. In questo modo, tutti i dipendenti del comparto scuola possono recarsi in un locale convenzionato e utilizzare il proprio buono in formato elettronico tramite card o app su smartphone.

Nel frattempo, in Italia i buoni pasto sono riconosciuti a tutti i dipendenti della pubblica amministrazione, ad eccezione del personale scolastico. Per questo motivo, i sindacati chiedono ormai da tempo l’estensione di tale diritto anche a questa categoria di lavoratori. La legge, di fatto, stabilisce che tutti i dipendenti (pubblici e privati) hanno diritto al buono pasto, sia quelli full-time che quelli part-time. Anief ritiene inaccettabile una simile disparità.

Le parole di Marcello Pacifico (Anief)

“Non è possibile che in Italia i buoni pasto non siano predisposti per i lavoratori del comparto scuola”. Ha dichiarato il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico. “È nostra intenzione chiedere questa modifica e cambiare il Ccnl insieme. Per questo vogliamo che cresca la rappresentatività del nostro sindacato: l’invito è rivolto a docenti e Ata: candidatevi e votateci”. Ha aggiunto, rivolgendosi direttamente al comparto scuola in previsioni delle elezioni Rsu che si terranno tra il 14 e il 16 aprile 2025 e per cui è già possibile presentare la propria candidatura.