Marcello Pacifico
Marcello Pacifico

Prosegue la controversia riguardante la concessione dei buoni pasto a docenti e ATA. Mentre ai dipendenti della Funzione Pubblica sono stati riconosciuti anche in smart working, ai lavoratori di Scuola, Università, Ricerca e Afam i buoni pasto vengono negati anche in presenza.

Buoni pasto ai dipendenti pubblici in smart working, ma non a docenti e ATA in presenza

Secondo il sindacato Anief è inaccettabile che non vengano riconosciuti i buoni pasto per i lavoratori della scuola, quando al personale dei Ministeri sono assegnati anche in smart working. “Se confermata, sarebbe vergognosa l’esclusione del personale dei comparti Scuola, Università, Ricerca e Afam dai buoni pasto giornalieri, invece assegnati al personale dei Ministeri anche quando operano in smart working”.

Questo è quanto ha dichiarato il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico a commento della sottoscrizione, il 27 gennaio scorso, del nuovo contratto delle Funzioni Centrali, in particolare dell’art. 14, comma 3 che “disciplina l’attribuzione del buono pasto nelle giornate in cui viene svolto lavoro agile”. Un automatismo che prevede l’erogazione del buono pasto nelle giornate di lavoro agile anche in assenza della misurazione della durata della prestazione.

Le parole di Pacifico a Bernini e Valditara

“Non possiamo avere dipendenti pubblici di serie A e altri di serie B”. Ha detto Pacifico sulla questione buoni pasto. “Abbiamo, ad esempio, oltre un milione di docenti e ATA che non percepiscono il buono pasto neanche quando sono a scuola per giornate intere. Perché questo trattamento diversificato tra dipendenti pubblici dello stesso Stato?”.

E ancora: “I ministri Giuseppe Valditara e Anna Maria Bernini è bene che inseriscano, da subito, la medesima misura dei buoni pasto nell’atto di indirizzo dei comparti Istruzione, Ricerca, Università e Afam in vista del rinnovo contrattuale 2022-2024. Ancora di più perché a stabilire l’orientamento sui buoni pasto, a prescindere dalla sede di lavoro, è stata pure una recente sentenza della Cassazione. A questo punto non vi sono più dubbi: i buoni pasto rientrano in quelle misure di welfare da stabilire per via contrattuale”. Ha concluso il presidente Anief.