Concorsi docenti, il decreto legge N. 71 appena approvato dalla Camera dei Deputati passerà ora all’esame del Senato: non sono previste modifiche al testo originale, pertanto l’emendamento approvato dalla VII Commissione Cultura e riguardante le modifiche alle procedure concorsuali sono destinate ad entrare in vigore con la conversione in legge del decreto. Quali importanti novità sono in arrivo per gli aspiranti docenti?
Concorsi docenti ancora più selettivi, le novità contenute nel decreto legge N. 71
Le novità riguardano principalmente le modalità d’accesso alle prove orali dei concorsi docenti: se prima, infatti, bastava conseguire il punteggio minimo di 70/100, in futuro potrebbe non essere più sufficiente. Anzi, per talune classi di concorso non lo sarà più. Infatti, seppur resterà invariato il punteggio minimo di 70/100, l’emendamento prevede un numero massimo di ammessi alle prove orali dei concorsi, ovvero il triplo dei posti banditi nella regione per la singola classe di concorso o tipologia di posto. Ciò significa che, in base ai punteggi conseguiti dagli aspiranti, per gli ammessi alla prova orale potrebbe bastare oppure risultare insufficiente in base al numero di coloro che hanno passato la prova scritta e il numero di posti banditi per quella determinata c.d.c.
Concorsi docenti, il punteggio minimo potrebbe non bastare per accedere alla prova orale
L’emendamento al decreto legge N. 71 prevede, infatti, che saranno ammessi all’orale i candidati che abbiano conseguito il medesimo punteggio dell’ultimo dei candidati ammessi. Si tratta di un cambiamento importante nelle regole dei concorsi docenti che, in taluni casi, diverranno ancora più selettivi: basti pensare ad una classe di concorso che, in una specifica regione, bandisca solamente tre posti con diversi candidati che superino ampiamente la soglia minima di punteggio di 70/100.