Una Legge di Bilancio travagliata quella che il Governo da settimane sta cercando di perfezionare. Ogni giorno si apprende di nuove versioni, con emendamenti rigettati, ritirati e riproposti. In gioco ci sono alcune misure importanti per il comparto scolastico, tra cui il ripristino dell’organico aggiuntivo ATA. Nell’ultima settimana si sono avuti continui colpi di scena: si era arrivati a ritenere che non ci fossero più speranze per questi lavoratori quando sono stati bocciati gli emendamenti dell’opposizione ed è stato ritirato l’emendamento della maggioranza. Poi è comparso un ordine del giorno che impegnava il Governo nella reintroduzione dell’organico aggiuntivo, seguito da un immediato emendamento del Governo. Nelle scorse ore tutto è sprofondato nuovamente nell’incertezza e l’organico in oggetto risulta essere ancora a rischio. Di seguito i dettagli.
Organico aggiuntivo ATA, prosegue il ‘tira e molla’
Entro il 31 dicembre 2024 dovrà essere approvata la legge di bilancio, ma come l’anno scorso, a 15 giorni dal termine, tutto sembra essere ancora in alto mare, col rischio di un esercizio provvisorio. L’approdo in Aula della Manovra è atteso per domani, 16 dicembre. Nel frattempo si sono susseguite diverse versioni, e fino a domani non si conoscerà il destino di alcuni importanti emendamenti. Sale la preoccupazione per la previsione dell’organico aggiuntivo ATA.
Gli ultimi aggiornamenti ci arrivano dall’Anief: “l’ultima versione su cui sta discutendo la maggioranza farebbe saltare tutte le disposizioni su orientatori, tutor, organico aggiuntivo e ridurrebbe da 5 mila (già insufficienti) a soli 1.610 i posti autorizzati per assumere su sostegno rispetto ai 120 mila posti in deroga che rimarranno riservati ai precari, moltissimi dei quali nemmeno specializzati. Si attendono chiarimenti nelle prossime ore prima del voto dell’Aula.”
Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato, ha dichiarato: “Certamente l’eventuale passo indietro sull’organico PNRR sarebbe davvero pericoloso, perché metterebbe a rischio la stessa progettualità delle scuole mentre un così basso numero di autorizzazioni di insegnanti di sostegno farebbe condannare nuovamente l’Italia dall’Europa in merito alla denuncia dell’Anief. A questo punto, se in queste ultime ore non dovessero essere prodotte ulteriori modifiche, l’unico modo per non bloccare le attività connesse ai fondi PNRR riteniamo che sia quello di utilizzare le risorse residue stanziate al comma 84 del disegno di legge di bilancio rispetto a quelle utilizzate per le ridotte assunzioni su posti di sostegno (100 milioni di euro): in tal modo si potrebbe quindi procedere con semplice decreto ministeriale per dare modo alle scuole di autorizzare l’organico aggiuntivo di personale ata e ausiliario per le stesse finalità già nel nuovo anno”.
“Resta chiaro – continua Pacifico – che rispetto a una platea di oltre 120 mila posti in deroga su sostegno, mille assunzioni autorizzate non potranno mai rappresentare la corretta risposta alla denuncia posta dal sindacato Anief alla violazione della carta sociale europea sul diritto allo studio degli alunni alla costante violazione della continuità didattica. Rimane rinviato al nuovo anno dopo la risposta della Commissione europea la soluzione sugli idonei, sul doppio canale di reclutamento e sulla mobilità, tutte vincolate dal precedente Governo ai finanziamenti del PNRR”.