Scuola, la prima contestazione del 2025 davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito, guidato da Giuseppe Valditara, è stata promossa dai docenti di sostegno. Davanti alla sede del Ministero in viale Trastevere, si è svolto un presidio organizzato dal Comitato Docenti di Sostegno insieme ai sindacati Flc Cgil, Uil Scuola e Gilda degli Insegnanti. Al centro della protesta, la decisione del governo di avviare corsi di specializzazione per insegnanti di sostegno tramite INDIRE, incaricato della ricerca educativa per il Ministero, con inizio previsto per gennaio 2025. Una manifestazione parallela si è tenuta anche a Palermo, davanti all’Ufficio Scolastico Regionale.
I docenti di sostegno contro i percorsi di specializzazione INDIRE
La misura, secondo i docenti di sostegno, rischia di compromettere la qualità della formazione degli insegnanti, danneggiando il diritto allo studio degli alunni con disabilità e aggravando ulteriormente la precarietà strutturale della categoria. Un provvedimento, quello riguardante i nuovi corsi di specializzazione sostegno organizzati da INDIRE, che, di fatto, viene percepito come una sanatoria che rischia di penalizzare ulteriormente i docenti che hanno completato il TFA sostegno. Inoltre, potrebbe aprire la strada all’ingresso delle università telematiche, molto apprezzate dall’attuale esecutivo, nel sistema di formazione.
Un’altra norma contenuta nel decreto, poi, potrebbe accentuare la precarietà degli insegnanti di sostegno: dal prossimo anno scolastico, la conferma del docente di sostegno sarà decisa dal Dirigente scolastico insieme ai genitori, una misura che, secondo il ministro dell’Istruzione Valditara, mira a garantire continuità didattica. Tuttavia, questa scelta sembra avvicinare il ruolo del docente a quello di un libero professionista piuttosto che a un dipendente pubblico, minando i diritti e le tutele di chi opera in un settore fondamentale come la scuola.
Le proposte alternative dei docenti di sostegno specializzati
I docenti di sostegno specializzati denunciano i costi elevati dei nuovi corsi e la loro scarsa efficacia. ‘Abbiamo investito nella nostra formazione, e ora ci troviamo sorpassati in graduatoria da chi acquista corsi di dubbia qualità’, ha dichiarato una docente, definendo i nuovi percorsi ‘il fast food delle specializzazioni‘.
Mario Pittoni, responsabile istruzione della Lega, ha cercato di difendere il provvedimento, sottolineando la necessità di accelerare l’accesso alla professione e ridurre i costi. Tuttavia, i docenti precari propongono una soluzione diversa: una pianificazione territoriale che redistribuisca le cattedre, colmando i vuoti in alcune zone e attingendo agli esuberi presenti in altre, soprattutto nel Sud.
Al termine della manifestazione, la delegazione ha riferito che i percorsi di specializzazione sostegno INDIRE non partiranno immediatamente, poiché i decreti attuativi devono essere concordati anche con i Ministeri dell’Università e della Famiglia e Disabilità. La questione, dunque, rimane aperta, e nuove mobilitazioni sono già in programma.