Libri di testo
Libri di testo

L’editoria scolastica italiana è dominata da pochi grandi gruppi editoriali che controllano circa l’80% del mercato. Questa concentrazione di potere genera un duplice effetto negativo: per i consumatori, che affrontano rincari e limitata scelta, e per i lavoratori, soggetti a contratti spesso sfavorevoli. L’indagine dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) evidenzia la necessità di riforme urgenti. Riportiamo di seguito le informazioni del comunicato stampa di Acta (associazione di freelance).

Libri scuola: la concentrazione del mercato editoriale

Il settore dell’editoria scolastica in Italia vale circa un miliardo di euro, con tre gruppi editoriali principali (Mondadori, Sanoma e Zanichelli) che detengono oltre il 70% delle vendite. L’oligopolio ha conseguenze dirette sul prezzo dei libri scolastici, rendendo difficile per le famiglie risparmiare. Questa struttura oligopolistica ha permesso ai grandi gruppi di dettare le condizioni non solo ai consumatori, ma anche ai lavoratori del settore. Inoltre, l’acquisto di libri usati viene ostacolato dalla frequente pubblicazione di nuove edizioni.

Gruppo EditorialeQuota di Mercato (%)
Mondadori40%
Sanoma20%
Zanichelli10%

L’oligopsonio e i contratti vessatori

Il potere contrattuale sproporzionato dei grandi editori si manifesta con la diffusione di clausole contrattuali penalizzanti:

  • Clausole di non concorrenza: impediscono agli autori di lavorare per altre case editrici per un periodo di vent’anni senza compenso aggiuntivo.
  • Cessione totale dei diritti: gli autori cedono integralmente i diritti economici sulle opere prodotte.
  • Pagamenti ridotti: le royalties spesso si attestano tra il 2% e il 4%, in contrasto con la normativa europea che prevede una remunerazione proporzionata.

Possibili soluzioni: tre proposte concrete

La concentrazione del mercato editoriale scolastico italiano necessita di interventi urgenti per garantire equità sia ai consumatori sia ai lavoratori del settore. Il comunicato suggerisce alcune soluzioni:

1. Abolizione delle clausole di non concorrenza

L’Agcm potrebbe seguire l’esempio della FTC statunitense, vietando queste clausole nei contratti editoriali. Ciò consentirebbe agli autori di collaborare con più editori, aumentando la loro autonomia professionale.

2. Applicazione della Direttiva sul diritto d’autore

L’Italia ha recepito la Direttiva 2019/790/UE, ma la sua applicazione è ancora limitata. Promuovere l’applicazione effettiva garantirebbe agli autori una remunerazione adeguata, rendendo più equilibrato il rapporto tra editori e autori.

Link di affiliazione Amazon

3. Contrattazione collettiva per i freelance

Un efficace strumento di tutela potrebbe essere l’introduzione di contratti collettivi per gli autori freelance, sul modello dei contratti nazionali già in uso per i lavoratori dipendenti.