Carta del docente
Carta del docente

Carta del Docente ai precari, sono diverse, ormai, le sentenze che riconoscono il diritto ad usufruire del bonus da 500 euro destinato all’aggiornamento e alla formazione professionale anche ai docenti precari. Se da una parte c’è ancora incertezza in merito al futuro della Carta del Docente (con l’estensione della platea dei beneficiari diminuirà l’importo spettante ad ognuno?), dall’altra appare evidente come il riconoscimento di tale diritto debba essere messo nero su bianco, sul piano legislativo.

Carta del docente, altre sentenze per il riconoscimento del diritto per i precari

Dal 2025, la Carta del Docente, oltre ai docenti di ruolo, verrà erogata anche ai docenti precari che hanno accettato un incarico di supplenza annuale su posto vacante e disponibile. I beneficiari, quindi, saranno anche i supplenti con contratti fino al 31 agosto. Dopo un’iniziale esclusione di questa categoria, il Governo, tramite la Legge di Bilancio 2025, ha deciso di far rientrare nuovamente i precari al 31 agosto tra i beneficiari, rendendo la misura strutturale. Occorre, comunque, precisare che per l’ufficializzazione del provvedimento, bisognerà attendere l’approvazione definitiva della Manovra finanziaria 2025. E tutti gli altri precari?

Per il momento, ci si deve affidare ai Tribunali. Anief, in una nota informativa, comunica di aver ottenuto un’altra sentenza favorevole presso il Tribunale del lavoro di Rovigo che ha accolto il ricorso presentato da un insegnante: è stata concessa la quota richiesta per la formazione, relativa all’anno scolastico 2022/23. Il giudice ha sottolineato che il Consiglio di Stato, con la sentenza N. 1842/2022, ha annullato il D.P.C.M. n. 32313 del 2015, affermando che la legge n. 107/2015 richiede il riconoscimento del bonus di 500 euro anche al personale assunto a tempo determinato, in conformità agli articoli 3, 35 e 97 della Costituzione e agli articoli 29, 63 e 64 del CCNL del 2007.

Il giudice di Rovigo ha inoltre ricordato l’intervento della Corte di giustizia dell’Unione Europea, che con l’ordinanza del 18 maggio 2022 (causa C-450/21) ha stabilito che la normativa nazionale non può riservare il bonus di 500 euro solo al personale docente a tempo indeterminato, ma deve includere anche i docenti a tempo determinato per sostenere la loro formazione continua. La Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 29961 del 27 ottobre 2023, ha ulteriormente evidenziato che il beneficio del bonus formazione deve essere garantito sia ai docenti a tempo indeterminato che a quelli a tempo determinato. La Corte ha affermato che l’Amministrazione deve fornire tutti gli strumenti necessari, come la Carta del docente, per garantire la formazione dei docenti precari.

Anief: ‘È arrivata l’ora di cambiare la legge sulla Buona Scuola’

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha ribadito che le decisioni del Consiglio di Stato, della Corte di Giustizia Europea e della Corte di Cassazione sono chiare e non possono essere ignorate dai tribunali del lavoro. Ha invitato il legislatore a rivedere la legge voluta dall’ex Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, conosciuta come la ‘Buona Scuola‘ (Legge N. 107/2015), estendendo il bonus di 500 euro a tutti i docenti precari, inclusi quelli con supplenze brevi.