I tribunali stanno continuando a riconoscere il diritto, in capo agli insegnanti precari, della carta del docente. Continuano infatti a giungere notizie di ricorsi vinti, con il recupero di somme che arrivano anche a superare i 3 mila euro, vedendo sempre più spesso il Ministero soccombente e tenuto a risarcire anche le spese processuali. A far stato ormai è la sentenza della Corte di Cassazione del 27 ottobre 2023, n. 29961, che ha riconosciuto il diritto al buono di 500 euro anche ai supplenti con contratto anche al 30 giugno. Eppure nonostante gli esiti positivi nelle aule di tribunale manca all’appello ancora il 90% dei precari che ancora non ha presentato ricorso per vedersi attribuire gli arretrati della carta del docente. A dirlo è stato di recente il sindacato Anief.
L’ultima sentenza
I 250 mila supplenti annuali dell’a.s 2023/24 hanno pieno diritto a chiedere la Carta del docente da 500 euro per ottenerla nel volgere di pochi mesi: lo ha confermato, il 2 luglio scorso, il tribunale del lavoro di Pistoia nell’accordare la quota annuale ad una insegnante che ha presentato ricorso attraverso i legali che operano per l’Anief per avere svolto una supplenza presso un istituto comprensivo di Montecatini Terme, iniziata nel mese di settembre 2023 e conclusa la settimana passata, il 30 giugno scorso.
Al Ministero dell’Istruzione e del Merito, che è stato condannato anche al pagamento della “maggior somma tra interessi o rivalutazione”, è stato addebitato il fatto, sulla base della normativa e giurisprudenza esaminata, che “la natura temporanea del rapporto tra docente e amministrazione datrice di lavoro non incide sulla titolarità del diritto a ricevere la carta del docente, che spetta a tutti i docenti, anche a quelli a termine, purché si trovino in una situazione analoga a quelli di ruolo, accertata dalla Suprema corte con riguardo per i docenti precari con contratti a termine sino al 31 agosto ovvero al temine delle attività didattiche”.
Pacifico (Anief):
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, il 90% dei docenti che ancora non hanno presentato ricorso dovrebbe farlo quanto prima, per non vedersi privare di un diritto palesemente ormai conclamato. Il sindacalista ha poi aggiunto: “Del resto, se la Corte di Giustizia europea ( con ordinanza 18 maggio 2022) e poi la Corte di Cassazione (con la sentenza n. 29961/2023 del 27.10.2023) hanno evidenziato l’errore palese del legislatore nell’assegnare la card annuale per l’aggiornamento solo al corpo docenti di ruolo, ai giudici del lavoro non rimane molto altro che applicare quelle chiare e motivate indicazioni”.