Carta del docente
Carta del docente

Il 31 agosto, come ogni anno, è stata chiusa la piattaforma della Carta del Docente. Per alcune settimane quindi, anche coloro che hanno ancora un importo residuo sul proprio portafoglio virtuale, non potranno utilizzarlo. La riapertura avverrà probabilmente verso la fine di settembre come sempre, e sarà preceduta da un’apposita comunicazione che ne decreterà la data precisa. Ma cosa potrebbe cambiare in questo nuovo anno scolastico? Facciamo chiarezza.

Carta del docente: cosa aspettarsi

Si fanno sempre più insistenti le voci che parlano di una possibile riduzione dell’importo della Carta del docente. Il buono potrebbe quindi non essere più pari a 500 euro per mancanza di fondi a quanto pare. Si parla di un importo pari a 420 euro ma si attende la conferma. Questo dubbio ruoterebbe intorno al fatto che parte dei fondi destinati al buono dal 2027 serviranno per la Scuola di Alta formazione e per la retribuzione dei tutor necessari per percorsi abilitanti. Lo si desume dall’art 44 del DL 36/2022 (recante ‘Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)’ che parla di “19 milioni di euro per l’anno 2024 e 50 milioni di euro a decorrere dall’anno 2025, mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 123, della legge 13 luglio 2015, n. 107. Queste cifre serviranno per finanziare l’attività di tutoraggio per la formazione iniziale dei docenti. Per mantenere l’importo di 500 euro della Carta del Docente dovrebbero essere stanziati ulteriori fondi di cui però finora non si ha contezza.

Un altro nodo su cui resta un punto interrogativo è l’estensione del buono ai docenti precari con contratto al 31 agosto. Ricordiamo infatti come la previsione valesse solo per l’a.s 2023/24. Per l’anno scolastico appena iniziato invece non sembra esserci alcuna novità in arrivo. Per ora dunque, per come stanno le cose, della carta del docente continuano a beneficiarne solo i docenti di ruolo, neoimmessi inclusi. Resta ferma la possibilità, al pari dei precari al 30 giugno o con contratti di almeno 180 giorni, di presentare ricorso per potersi vedere riconoscere la carta in questione.