Non si placa la polemica sulla carta del docente nonostante la sua riattivazione a partire dallo scorso 14 ottobre. Continuano infatti a registrarsi disguidi tecnici sulla piattaforma e molti beneficiari hanno lamentato anche di non riuscire ad utilizzare il buono da 500 euro per gli acquisti online. Insomma, la partenza non è stata delle migliori. A ciò si aggiungono gli esclusi dal beneficio, ovvero i docenti precari, che per l’ennesimo anno dovranno fare affidamento solo sulla vittoria del ricorso. Anche coloro che hanno il contratto al 31 agosto non si sono visti estendere, come l’anno scorso, la carta. E a questi si aggiungono anche gli insegnanti immessi in ruolo ma con contratto iniziale a tempo determinato. Ma non è tutto. Il residuo relativo all’a.s 2023/24 è sparito ad alcuni docenti, contrariamente alla durata legale biennale che contraddistingue la carta del docente. Di seguito i dettagli.
Carta del docente: le anomalie
Da quando è nata la carta del docente ha validità biennale. Questo significa che, ad esempio, chi ne ha beneficiato nell’a.s 2023/24 potrà continuare a beneficiare del credito residuo fino ad agosto 2025. Il bonus di 500 euro caricato invece nell’a.s 2024/25 ‘scadrà ’ nell’agosto 2026. Così è sempre stato. Sono state però riscontrate anomalie.
I docenti precari che avevano contratto al 31 agosto 2024 e che a dicembre 2023 si sono visti riconoscere la carta del docente, contrariamente a quanto sopra indicato, si sono visti azzerare il credito residuo. Stessa amara sorpresa la stanno avendo coloro che nel 2023 si sono visti rimpinguare il portafoglio elettronico col credito riconosciuto a seguito di sentenza favorevole di tribunale: il residuo è sparito dal borsellino. Nell’attesa che il Ministero fornisca spiegazioni in merito o che comunque provveda a sanare queste anomalie alcuni sindacati hanno fatto partire i ricorsi, giudicando questo ‘modus operandi’ totalmente illegale.