Carta del docente
Carta del docente

Mai come quest’anno la carta del docente è in ritardo. Per i docenti di ruolo non si è mai andati oltre la fine di settembre per riattivare la piattaforma dedicata. Solo per i supplenti al 31 agosto l’anno scorso (l’unico in cui è stato previsto il bonus di 500 euro) si è arrivati a dicembre. Ad oggi non sono trapelate ancora date e sale intanto il malcontento tra gli insegnanti. Ma da cosa dipendono questi ritardi? Vediamo le ipotesi che stanno trapelando.

Carta del docente: le ipotesi sul ritardo

Prosegue l’attesa sulla riattivazione della carta del docente. Si stanno avanzando ipotesi che questi dilungamenti delle tempistiche possano essere legati al tentativo di trovare risorse aggiuntive per mantenere l’importo di 500 euro, anzichè di 425 euro come si apprenderebbe dai recenti ‘rumors’. Si tratterebbe di reperire circa 70 milioni di euro per evitare ogni possibile taglio. Inoltre sta proseguendo il ‘pressing’ dei sindacati per estendere la carta del docente, anche in questo anno scolastico, almeno ai precari con contratto al 31 agosto 2025. Questa seconda ipotesi sembra però ad oggi la più remota. In ogni caso l’occasione per scoprire le intenzioni del Ministero sarà l’8 ottobre, quando è fissato l’incontro MIM-sindacati.

Dove è previsto l’ipotetico taglio dell’importo di cui si parla

Le voci che stanno circolando sull’ipotetica riduzione dell’importo della carta del docente sembrerebbero avere un fondamento normativo, nonostante alcuni sindacati ne neghino l’esistenza. Stiamo parlando del comma 123 dell’art.1 della legge 107/2015, il quale autorizzava, attraverso le leggi di bilancio, una spesa pari a 381,137 milioni di euro annui a partire dall’anno 2015. Il Governo Draghi, con il decreto legge 36/2022 di modifica del decreto legislativo n.59/2017, ha introdotto l’art.2 bis, prevedendo la riduzione della spesa annua della carta del docente, sottraendone 19 milioni per il 2024 e 50 milioni per il 2025. Sarebbe quindi l’applicazione di questa normativa, adottata durante il Governo Draghi, che porterebbe ad una riduzione dell’importo. Si attende di capire come riuscirà a intervenire il Ministero per ovviare a questa ipotesi.