Da quando esiste la carta del docente (dal 2015), sebbene la ratio della sua origine è legata principalmente a scopi formativi e di aggiornamento professionale, non sono mancati nel corso degli anni casi di utilizzi fraudolenti del bonus da 500 euro. Una delle vicende più note aveva interessato alcuni professori del cosentino, nei cui confronti l’inchiesta era stata aperta lo scorso febbraio, arrivando ora a predisporre pesanti sanzioni tra tutti i soggetti coinvolti. Vediamo di seguito i dettagli.
Carta del docente: gli utilizzi illeciti
La Procura e la guardia di finanza di Cosenza, dopo alcune indagini, hanno scoperto come la Carta del docente fosse utilizzata per acquistare elettrodomestici, condizionatori d’aria, televisori, smartphone di ultima generazione e altri oggetti al di fuori di quanto previsto dalla legge. Come apprendiamo dalla Gazzetta del Sud ad essere coinvolti sono circa 300 professori del cosentino, nei confronti dei quali da febbraio 2023 è stata aperta un’inchiesta, unitamente alla complicità del titolare di una società operante sotto l’insegna di una nota catena di distribuzione preposta alla vendita di elettrodomestici e altri dispositivi elettronici. I fatti sarebbero da far risalire al periodo compreso tra il 2018 e il 2021.
A febbraio 2023 le fiamme gialle non solo avevano denunciato l’imprenditore complice, ma anche messo in atto un sequestro preventivo del valore di 135mila euro, somma equivalente all’ammontare della presunta truffa.
Ma come erano riusciti ad aggirare la legge? L’acquisto avveniva inizialmente in maniera regolare, comprando solo ciò che la normativa include nella carta del docente. Dopodichè però i professori esercitavano il diritto di reso: veniva rilasciato infatti, su loro richiesta, un buono spesa utilizzabile nello stesso negozio. E in quel momento, in base a quanto hanno ricostruito gli investigatori, gli insegnanti acquistavano prodotti non rientranti nella carta del docente.
In loro difesa i soggetti coinvolti hanno obiettato che quegli acquisti erano stati compiuti per poter dotare le scuole di strumentazioni tecnologiche di cui erano sprovviste.
Le sanzioni
Mentre in questi anni è proseguita l’inchiesta, evidentemente la difesa non è stata sufficientemente convincente. Sono infatti seguiti importanti provvedimenti disciplinari e sanzioni nei confronti dei professori ‘furbetti’: sospensione di 3 o 4 giorni, blocco dello scatto stipendiale e stop per un anno del bonus docenti da 500 euro. Ovviamente sono stati anche tenuti a rimborsare le spese connesse alla carta del docente compiute illecitamente. I provvedimenti sono stati comminati dall’ufficio scolastico provinciale di Caserta, diretto da Loredana Giannicola, a partire dal mese di marzo 2024.