Carta del docente
Carta del docente

La carta del docente continua a tenere banco nel dibattito scolastico. Intorno al buono in questione si aggiungono infatti sempre più richieste: dall’estensione a tutti i precari (anche agli insegnanti al 30 giugno e ai supplenti brevi), alla previsione dello stesso voucher da 500 euro anche al personale ATA. E ora nella ‘querelle’ si inserisce una nuova richiesta: l’estensione anche ai presidi. A richiederlo è l’Anp (Associazione Nazionale Presidi), che vorrebbe che la misura fosse introdotta nella legge di bilancio 2025. Di seguito i dettagli.

Carta del docente: l’appello di Anp

Le risorse da destinare alla carta del docente non sembrano essere molte se pensiamo che dal prossimo anno scolastico, con ogni probabilità, potrà essere oggetto di tagli. Si parla di una riduzione da 500 a 425 euro. La previsione sarebbe contemplata nella bozza della Manovra Finanziaria 2025. Se quindi il buono sarà già esteso in maniera strutturale (probabilmente da febbraio/marzo 2025) ai precari con contratto al 31 agosto, sembra poco verosimile che ci sia spazio per l’estensione agli altri lavoratori del mondo scolastico.

L’Anp ha però comunque lanciato un appello a favore dei presidi: “Siamo contrari a qualsiasi decurtazione sulla scuola, troppo spesso celebrata a parole ma penalizzata dai numeri del bilancio dello Stato”. E a tal proposito, tra le proposte emendative inoltrate agli esponenti politici affinchè le potessero presentare sulla legge di bilancio, l’associazione ha anche incluso l’estensione della carta del docente anche per i dirigenti scolastici, per favorire un’adeguata formazione anche agli stessi.

La proposta si aggiunge alle ulteriori richieste di un rifinanziamento del fondo per la contrattazione collettiva nazionale del personale scolastico, per allineare gli stipendi, inclusi quelli dei dirigenti, a quelli degli altri dipendenti pubblici di pari livello. E ancora fondi specifici per l’armonizzazione retributiva dei dirigenti scolastici con gli altri dirigenti dell’area “istruzione e ricerca” e risorse per il welfare integrativo, l’estensione ai DS del diritto di ingresso gratuito nei siti culturali e un aumento dell’organico del personale ATA.