La notizia dell’imminente riattivazione della carta del docente è stata accolta con favore da parte del mondo insegnante. L’attenzione però sui social nelle ultime ore è stata posta su un vecchio ‘modus operandi’ attraverso cui si riusciva ad aggirare la finalità cui è volto il bonus dei 500 euro. In passato infatti era emerso come la carta venisse utilizzata per acquisti non consentiti. È bastato questo per riaccendere la polemica su alcuni dispositivi che non possono essere acquistati sebbene utili ai docenti, tra cui la stampante.
Carta del docente, dispositivi elettronici: cosa si può acquistare
La Carta del Docente, come ha evidenziato anche il Ministro Valditara, viene utilizzata soprattutto (per il 70% con esattezza) per l’acquisto di dispositivi elettronici, specialmente tablet e computer. Il bonus in oggetto non è però utilizzabile in particolare per Smartphone, Stampanti Laser o a Inchiostro, Toner, Cartucce, Videocamere, Fotocamere, Videoproiettori, Abbonamento ADSL e Abbonamento PayTV, Hotspot Portatili, Modem LTE con slot per Sim. Nell’ambito sempre dei dispositivi elettronici sono invece ammessi:
- PC fissi e desktop;
- Computer portatili e Notebook;
- Computer palmari;
- E-book reader;
- Tablet;
- Strumenti di robotica educativa;
- Componenti essenziali all’assemblaggio di un pc (per cui monitor, mouse e tastiere se venduti in abbinamento a PC);
- Programmi e applicazioni (disponibili in formato elettronico, disponibili in cloud, scaricabili online o incorporati in supporti quali memorie esterne, CD, DVD, Blue Ray), destinati alle specifiche esigenze formative del docente (compresi antivirus e licenze);
- Lavagne interattive multimediali;
- Stampanti 3D (sono escluse tutte le altre tipologie di stampanti).
Dalle truffe ai dispositivi inspiegabilmente non ammessi
L’elenco suindicato è ormai noto ai docenti. Nelle scorse ore è tornata però alla ribalta sui social la vicenda della truffa operata anni fa da alcuni insegnanti che, col voucher da 500 euro, acquistavano lavatrici, ferri da stiro, cellulari e televisori. Ovviamente, come veniva mostrato in un servizio di ‘Striscia la Notizia’ del 2017, la truffa veniva messa in atto con la complicità dei negozianti di elettronica. Tornare con la mente a quegli episodi è bastato per far riprendere ai docenti una vecchia ‘querelle’, tornando a chiedersi perchè alcuni strumenti siano esclusi dalla carta del docente.
Non ci si spiega perchè, ad esempio, una stampante non sia ammessa (ad eccezione di quella in 3D). “Almeno la stampante dovrebbe essere inclusa nella lista degli acquisti con la carta. Non mi spiego perché non lo sia. Noi facciamo tante fotocopie a carico nostro.” Questo è uno dei commenti estrapolati sui social, a cui ha fatto eco anche l’acquisto dei toner. Ma le proposte non si fermano qui: si è anche aggiunta l’idea di chi ritiene che quei 500 euro vadano inseriti direttamente nello stipendio, lasciando al docente decidere che uso farne.