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Nel 2023 lo Stato italiano ha riconosciuto ai docenti supplenti la possibilità di accedere alla Carta del docente, inizialmente riservata solo agli insegnanti di ruolo. Tuttavia, secondo il Tribunale di Verona, questa misura non può essere limitata al solo anno scolastico 2022/23, ma ha valore anche per il futuro. Il caso esaminato riguarda un insegnante che, dopo una supplenza annuale, è stato assunto a tempo indeterminato dal 1° settembre 2023. Il Ministero è stato condannato a riconoscergli i 500 euro previsti dalla Carta, insieme agli interessi e alla rivalutazione monetaria.

La Carta Docente ai supplenti estesa anche per il futuro

Il Tribunale ha sottolineato che i docenti precari devono essere trattati come i docenti di ruolo per quanto riguarda l’assegnazione della Carta docente. Tale parità è necessaria per garantire il corretto utilizzo dei fondi destinati alla formazione. Inoltre, il giudice ha stabilito che la somma spettante debba essere maggiorata di interessi fino alla liquidazione effettiva, sottolineando l’obbligo di garantire equità anche ai supplenti.

Secondo Marcello Pacifico, presidente di Anief, questa sentenza conferma la tendenza giuridica a riconoscere i diritti negati ai supplenti, in contrasto con la Legge 107/2015. Ricorrere legalmente per ottenere la Carta del docente si traduce in elevate possibilità di successo, con possibilità di recuperare fino a 3.500 euro, inclusi gli interessi maturati. La sentenza di Verona rappresenta un precedente importante per tutti i docenti a tempo determinato. La Carta del docente, inizialmente limitata al 2023, potrebbe essere riconosciuta anche negli anni successivi, offrendo nuove opportunità di aggiornamento professionale per i supplenti.

Le conclusioni della sentenza del tribunale del lavoro di Verona

Il Tribunale di Verona in funzione di giudice del lavoro, definitivamente pronunciando, ogni contraria e diversa domanda ed eccezione rigettata

1. in accoglimento del ricorso, dichiara il diritto di parte ricorrente ad usufruire del beneficio economico di € 500 annui tramite Carta Elettronica del docente per l’aggiornamento e la formazione del personale docente, di cui all’art. 1 della Legge n. 107/2015 per gli anni scolastici: 2022/2023;

2. condanna il Ministero convenuto ad erogare a parte ricorrente la prestazione oggetto di causa, previa emissione della Carta Docente ed accredito della somma indicata sulla Carta Docente, oltre alla maggior somma tra gli interessi legali e la rivalutazione monetaria calcolata dalla data del diritto all’accredito sino alla concreta attribuzione;

3. condanna il Ministero convenuto alla rifusione delle spese di lite sostenute dalla parte ricorrente, liquidate in complessivi € 258,00 per compensi professionali, oltre al rimborso spese generali al 15%, oltre alla maggiorazione del 10% ex art. 4, co. 1bis DM 55/14 s.m.i., oltre IVA e CPA, oltre rimborso CU di € 21,50, con distrazione a favore dei procuratori antistatari.

Verona, 14.11.2024

IL GIUDICE