Il 18 gennaio 2024 segna per oltre un milione e 300mila lavoratori del comparto dell’istruzione, della ricerca, e dell’AFAM un traguardo atteso, perché è stato rinnovato il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL). CGIL nazionale e FLC CGIL esprimono soddisfazione per la firma avvenuta presso l’Aran, sottolineando l’importanza di questo rinnovo che riguarda docenti, personale ATA, ricercatori, tecnologi, lettori/CEL, tecnici, e amministrativi.
Le nuove disposizioni contrattuali
Le nuove disposizioni contrattuali, come comunicato da CGIL e FLC CGIL nel loro comunicato, entreranno in vigore dal giorno successivo della data di stipulazione, ovvero da domani 19 gennaio. Tuttavia, è importante notare che alcune specifiche prescrizioni per determinati istituti contrattuali potrebbero comportare variazioni rispetto a questa data di riferimento.
Ora, con il nuovo CCNL sottoscritto, CGIL e FLC CGIL dichiarano l’intenzione di inviare immediatamente la disdetta, avviando così le trattative per il rinnovo del triennio contrattuale 2022-24, già prossimo alla scadenza. La priorità assoluta è l’incremento degli stipendi in rapporto all’inflazione, per tutelare pienamente il potere d’acquisto delle retribuzioni. In tal senso, si rivolge al Governo, chiedendo un adeguato aumento delle risorse previste dalla legge di Bilancio 2024.
La parte economica: le tabelle FLC CGIL
Sei lunghi mesi di attesa sono stati necessari per il processo di certificazione da parte degli organismi di controllo, un periodo che CGIL e FLC CGIL definiscono “un’inaccettabile enormità burocratica”. Con la firma del contratto arriva l’ultima tranche di aumenti, che in realtà è abbastanza modesta. Alleghiamo le tabelle predisposte dal sindacato sulla parte economica del contratto, con i piccoli aumenti attesi da tutto il personale. Ricordiamo che adesso potranno essere applicati anche gli aumenti delle indennità fisse e l’una tantum.