È stato pubblicato l’annuale rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese. L’Istituto di ricerca socio-economica ha fatto un’analisi anche della situazione scolastica, nel capitolo “Processi formativi”. L’incremento dei docenti di sostegno nel corso degli ultimi 15 anni è stato notevole. Nel 2007/08, in tutta Italia se ne contavano 89.357. Oggi, invece, sono più di 235mila. Un significativo aumento, pari addirittura al +163%. Non è un caso, infatti, che circa il 25% dell’intero corpo docente sia formato da personale impiegato sul sostegno.

Censis 2024: serve maggior specializzazione, troppi i precari

All’aumento del numero di docenti di sostegno parallelamente si è registrata una crescita degli insegnanti precari. Nel 2023/24, infatti, il 58% del totale dei docenti di sostegno aveva un contratto a tempo determinato. Oltre la metà. Una vera emergenza, se si considera anche che gli alunni con disabilità, nello stesso lasso di tempo, sono quasi raddoppiati, passando dai 187.000 di 15 anni fa agli oltre 300mila degli ultimi periodi.

Secondo la 58° edizione dell’indagine Censis, il 53,3% dei dirigenti scolastici ritiene che i docenti di sostegno impiegati non siano adeguatamente preparati. Un tema che va a nozze con i percorsi di specializzazione, che a breve vedranno l’esordio di INDIRE e su cui non sono mancate polemiche. Per il 95,3%, la preparazione dovrebbe inoltre essere mirata sulle specificità, almeno per alcune tipologie di disabilità. Addirittura il 98,7% dei presidi ritiene sia necessaria una formazione di tutto il corpo docente, anche considerando l’impennata di studenti con bisogni educativi speciali. Questi ultimi sfiorano ormai l’8% del totale della popolazione studentesca.

Le parole di Marcello Pacifico (ANIEF)

Se si vogliono migliorare le condizioni dei giovani con disabilità a scuola occorre assumere in ruolo almeno 100 mila insegnanti di sostegno oggi invece relegati a svolgere supplenze temporanee con contratti quasi sempre fino al 30 giugno dell’anno successivo pur in presenza di posti liberi e disponibili. Assieme alla cancellazione dei cosiddetti posti in deroga, da collocare quindi in organico di diritto, occorre anche collocare in organico gli assistenti all’autonomia e ai servizi per la persona”. Queste le parole di Marcello Pacifico, Presidente nazionale ANIEF.

Il nostro sindacato – continua Pacifico – sa bene che tantissimi docenti di sostegno non sono specializzati nella didattica speciale e per questo da anni chiede di aprire corsi specializzanti su sostegno senza più il numero chiuso ed eliminando le assurde spese di iscrizione che superano anche i 3 mila euro a candidato. È da qui, dalla specializzazione e nel passaggio in ruolo, che passa quella continuità didattica di cui tutti parlano ma che nessun governo riesce a realizzare. Per questi motivi diventa urgente specializzare i precari che hanno svolto 36 mesi di servizio, quindi assorbirli a tempo indeterminato, come pure gli specializzati all’estero. Oltre 300 mila studenti con disabilità vanno accolti e seguiti da professionisti del sostegno”.