pensioni 2025
Orologio, monete

Il sistema pensionistico italiano anche nel 2025 permetterà ai lavoratori di andare in pensione una volta raggiunta la soglia di vecchiaia a 67 anni di età e 20 di contributi versati. Tuttavia, ci sarà ancora la possibilità di lasciare il servizio qualche anno prima, grazie ad una serie di misure per l’uscita anticipata.

Come andare in pensione nel 2025

Anche il prossimo anno la pensione di vecchiaia rimarrà il principale strumento con cui i lavoratori potranno lasciare il servizio. Come abbiamo anticipato, la pensione di vecchiaia sarà accessibile con 67 anni di età ed almeno 20 di contributi versati. Il secondo sistema per lasciare il lavoro nel 2025 è la pensione anticipata contributiva, accessibile a chi ha almeno 64 anni di età e 20 anni di contributi. Si ricorda che questo regime è riservato soltanto a chi ha iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996.

Il terzo canale per uscire dal mondo del lavoro è la pensione anticipata ordinaria che permette il pensionamento con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Questa soluzione è particolarmente indicata per coloro che desiderano lasciare il servizio prima del raggiungimento della soglia di vecchiaia e che possono al tempo stesso contare su una lunga carriera lavorativa.

Le altre misure per l’uscita anticipata

Oltre a questi tre canali che potremmo definire ‘ordinari’, abbiamo poi altre 4 soluzioni per l’uscita anticipata:

  • Quota 103: anche per il 2025 è stata confermata la possibilità di cessare il lavoro a 62 anni di età e 41 di contributi, in cambio del calcolo dell’assegno con il sistema contributivo puro. Per incentivare i lavoratori a rimanere in servizio anche dopo il raggiungimento dei requisiti per Quota 103 il Governo ha introdotto il cosiddetto bonus Maroni;
  • Opzione donna: è la misura riservata alle lavoratrici che hanno maturato 61 anni di età e 35 anni di contributi, facenti parte di alcune categorie ben precise, vale a dire caregiver, invalide civili ad almeno il 74%, disoccupate e impiegate in aziende in crisi. È inoltre previsto uno sconto fino ad un massimo di due anni per ogni figlio. Anche in questo caso c’è una penalizzazione sull’assegno;
  • Ape sociale: è dedicata ai lavoratori in situazioni di disagio con almeno 63 anni e 5 mesi di età e 30 o 36 anni di contributi;
  • Quota 41 lavoratori precoci: consente di andare in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica, purché si siano maturati 12 mesi di contributi prima dei 19 anni.