Ha destato fin da subito malcontento l’approvazione dell’emendamento alla legge di Bilancio 2025, a firma Cannizzaro, vice capogruppo di Forza Italia alla Camera, che prevede l’inserimento di una norma ad hoc riguardante i TIS (Tirocinanti ad Inclusione Sociale) nella Regione Calabria. La previsione ha destato ancora più sconcerto alla luce della mancata proroga dell’organico aggiuntivo ATA per l’a.s 2024/25. Nelle scorse ore il ‘Comitato Organico Aggiuntivo ATA’ ha lanciato un appello al Ministro Valditara chiedendo misure compensative che vadano a non intaccare la pari opportunità tra lavoratori.

“Rischio ingiustizia nei confronti del personale ATA inserito nelle graduatorie d’i terza fascia d’istituto”

La nuova normativa prevede l’ingresso stabile o il rinnovo contrattuale per alcuni tirocinanti in percorsi di inclusione sociale in Calabria. Si tratta di disoccupati percettori di mobilità in deroga, beneficiari di progetti regionali, lavoratori socialmente utili e assunti con l’obiettivo ‘Convergenza’ presso i Ministeri della Cultura, della Giustizia e dell’Istruzione e del Merito. In definitiva si tratterebbe di soggetti sovrannumerari privi dei requisiti di accesso previsti dalle procedure di reclutamento del personale ATA, in deroga al piano di fabbisogno del personale ed ai vincoli assunzionali previsti dalla normativa vigente. Sembrerebbe altamente probabile che le istituzioni scolastiche calabresi possano andare a sopperire alle assenze del personale di ruolo utilizzando questi TIS e omettendo in tal modo il ricorso al regolare personale supplente inserito nelle graduatorie d’istituto.

Alla luce di ciò il ‘Comitato Organico aggiuntivo ATA’ ha voluto rimarcare come le scuole reclutino il personale ATA (amministrativo, tecnico e ausiliario) attraverso graduatorie basate su requisiti specifici e stringenti, ulteriormente aggravati dal recente contratto del comparto Istruzione e Ricerca (2019-2021). Pertanto, l’inserimento di personale esterno, seppur meritevole, rischia di creare una situazione di ingiustizia nei confronti degli aspiranti ATA regolarmente iscritti nelle graduatorie.

Infine il Comitato, facendo riferimento all’art 1 Cost., ha concluso: “Il lavoro è un diritto di tutti, costituzionalmente garantito. È compito della Repubblica rimuovere ogni ostacolo che possa bloccare il pieno sviluppo e la piena realizzazione della persona umana, il quale passa anche attraverso il lavoro, caratteristica fondante del nostro Stato repubblicano”.