L’anno appena iniziato sarà caratterizzato da una sfrenata corsa contro il tempo per rispettare la ‘timeline” delle procedure concorsuali previste dal PNRR. Il concorso PNRR 1 ha mostrato come i ritardi possano creare lungaggini e accavallamenti di procedere che, nelle intenzioni del Ministero, si vorrebbero evitare per futuro. La resa maggiormente selettiva della prova scritta del PNRR 2 ha avuto probabilmente la sua ‘ratio’ proprio in uno snellimento delle tempistiche, per poter riuscire a partire con le assunzioni già a luglio per l’a.s 2025/26. E poi resta da bandire il terzo concorso PNRR entro la fine del 2025. Di seguito il punto della situazione sui concorsi.
Concorsi 2025: 3 procedure accavallate per raggiungere l’obiettivo delle 70 mila assunzioni entro il 2026
Per quanto riguarda il concorso PNRR 1 una prima ‘tranche’ di assunzioni si è avuta entro il 31 agosto 2024, per quelle regioni e classi di concorso che erano riuscite a pubblicare le graduatorie di merito in tempo per le immissioni in ruolo. Eccezionalmente era stata poi estesa la procedura assunzionale per l’a.s 2024/2025 fino al 31 dicembre 2024, laddove le GM fossero state pubblicate entro il 10 dicembre. Il PNRR 1 però non si è ancora concluso ovunque. Devono ancora ultimarsi le prove orali, e per i vincitori che scaturiranno dalle graduatorie ‘tardive’ il ruolo arriverà per l’a.s 2025/26, con le immissioni che saranno svolte, come di consueto, nell’estate.
Venendo al secondo concorso PNRR le domande di partecipazione si sono chiuse il 30 dicembre 2024. Ora si dovrà procedere con la costituzione delle commissioni, la predisposizione delle prove scritte e dei calendari. La prova scritta si presume che venga fissata tra fine febbraio e inizi di marzo, dopodichè seguiranno le prove pratiche e orali. Entro giugno o luglio le procedure dovranno essere completate per consentire le assunzioni rivolte all’a.s 2025/26.
Entro la fine del 2025 dovrà infine essere bandito il terzo concorso PNRR, con cui entra a pieno regime la Riforma Bianchi. Siamo in questo caso ormai fuori dalla fase transitoria (conclusa il 31 dicembre 2024), per cui ci sarà un cambiamento nei requisiti di accesso. Non sarà infatti più consentita la partecipazione con i 24 cfu ottenuti entro ottobre 2022 ma occorrerà l’abilitazione (per quanto riguarda la scuola secondaria). Nessuna variazione invece per la scuola dell’infanzia e primaria. Con quest’ultimo concorso dovranno essere immessi in ruolo i restanti 30 mila insegnanti per raggiungere il target delle 70 mila assunzioni entro il 2026.