Concorsi Dirigenti Scolastici, le organizzazioni sindacali hanno incontrato, nelle scorse ore, una rappresentanza del Ministero dell’Istruzione in merito al concorso ordinario e alla procedura riservata per il reclutamento dei DS. Flc-Cgil ha redatto una nota informativa in cui vengono riassunti i punti salienti del confronto.

Concorsi DS, il Ministero dell’Istruzione ha incontrato i sindacati

Le tempistiche dei due concorsi

Per quanto riguarda le tempistiche relative alle due procedure, mentre l’avvio di quella riservata è dato per imminente, sul concorso ordinario i tempi sono più lunghi e si dovrà aspettare la fine dell’anno.

I chiarimenti chiesti da Flc-Cgil

Nella nota informativa, il sindacato guidato da Gianna Fracassi sottolinea l’esigenza di un chiarimento riguardante la tabella di assegnazione alle regioni dei posti disponibili per il concorso ordinario regionale (587 posti, il 60% delle 979 disponibilità complessive, il restante 40% va alla procedura riservata nazionale). È stato rimarcato, infatti, all’Amministrazione centrale come le due procedure concorsuali rischiano di andare ad impattare fortemente sulla situazione dei DS in servizio in regioni diverse da quelle di residenza. I dati non risultano coerenti con gli esiti delle operazioni di mobilità interregionale relativi all’anno scolastico 2023/24, alle quali la legge 74/2023 aveva riservato la totalità dei posti disponibili, senza alcuna discrezionalità da parte dei Dirigenti Scolastici degli USR, purché dalle operazioni non derivassero situazioni di esubero di personale per il triennio relativo agli anni scolastici 2023/2024, 2024/2025 e 2025/2026.

Proprio a motivo di questa clausola, in alcune regioni del centro sud i Dirigenti Scolastici degli USR hanno limitato il numero delle mobilità accolte o addirittura hanno dichiarato l’assenza di posti per la mobilità interregionale, nonostante la presenza di sedi temporaneamente dimensionate fino al 2023/24. Oggi, invece, a quelle stesse regioni sono stati assegnati posti a concorso, calcolati sul 60% delle disponibilità effettive nel triennio 2024/2025, 2025/2026 e 2026/2027.
Flc-Cgil si chiede se fossero errati i calcoli delle disponibilità per la mobilità interregionale o non sono precisi i dati presenti nella tabella del bando. 

La situazione dei DS fuori sede appare ancora più complicata se si considera che, dopo le deroghe previste per legge che hanno innalzato prima al 60% e in ultimo al 100% dei posti vacanti e disponibili il contingente per la mobilità interregionale, dal prossimo anno scolastico si torna al CCNL Area V 2010 ancora vigente, con assenso dei DG degli USR della regione di servizio e possibilità da parte del DG della regione richiesta di accogliere “fino al 30%” delle richieste ricevute.

Flc-Cgil ha affrontato con il Ministero anche il tema riguardante l’applicazione al concorso ordinario regionale per dirigente scolastico delle nuove preferenze in caso di parità, introdotte dal DPR 82/2023, tra le quali la tutela del genere meno rappresentato nella qualifica per la quale è bandito il concorso, se la differenza della percentuale di rappresentanza tra i due generi supera il 30%.
Secondo i dati risultanti dal bando, la preferenza scatterà in tutte le regioni a favore del genere maschile, tranne che in Sardegna, dove non sarà applicata perché la differenza tra i due generi è inferiore al 30%.
L’amministrazione, replicando all’obiezione, ha sostenuto la correttezza dei dati presenti nel bando, informando i sindacati che la determinazione dei posti è stata effettuata tenendo conto del personale obbligato al pensionamento, delle variazioni di organico in entrata e in uscita per mobilità interregionale e delle proiezioni sui prossimi piani di dimensionamento regionale.