Concorso docenti, in queste settimane si stanno svolgendo le prove orali e pratiche relative alla prima procedura concorsuale legata al PNRR: per qualche classe di concorso è già uscita la graduatoria di merito. Il concorso resta l’unica strada percorribile per poter ottenere il tanto sospirato ruolo: tuttavia, quando viene pubblicato un bando concorsuale, non sono pochi gli aspiranti dubbiosi sull’inviare o meno la propria domanda di partecipazione. Il motivo ricorrente è ovvio: ‘Inutile partecipare, tanto non ce la farò’.
Concorso docenti, il secondo bando PNRR uscirà a novembre-dicembre
Se i precedenti concorsi per i docenti furono decisamente selettivi, lo stesso non si può dire per il primo concorso docenti collegato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: la percentuale di aspiranti ammessi alla prova orale, infatti, è stata piuttosto alta. I dubbi legati alla partecipazione o meno a un concorso sono tanti, a partire dalla difficoltà nel superamento della prova scritta. E se poi, come avvenuto in questo concorso, tanti candidati sono riusciti a superare il primo ostacolo, si comincia a pensare: ‘Non so nemmeno se presentarmi all’orale: saremo in tanti e c’è chi possiede molti titoli e certamente mi supererà’. Lo scoraggiamento è assolutamente comprensibile, specialmente per coloro che insegnano da anni come precari e ritengono, a giusta ragione, di possedere un’esperienza tale da meritare ampiamente il ruolo.
Partecipare o no al concorso? I luoghi comuni
Sonia Cannas, docente ed esperta di normativa scolastica, ha pubblicato un video su Instagram, con il quale incoraggia gli aspiranti a non prestare troppo ascolto ai luoghi comuni, anche in vista del prossimo concorso docenti PNRR: ‘Nei mesi scorsi, in tanti sostenevano che fosse inutile iscriversi al concorso perché sarebbe stato difficilissimo riuscire a superarlo. Dopo che la prova scritta è stata superata da tante persone, il leitmotiv è stato: è inutile presentarsi alla prova orale, anche con un punteggio alto allo scritto, perché riusciranno a risultare vincitori solamente coloro che hanno tanti titoli’.
‘Vi ho sempre consigliato – afferma Sonia Cannas – di lasciar perdere queste voci, anzi vi ho invitato a sostenere la prova orale, sia perché è un’esperienza, sia perché non è assolutamente detto che non si rientri tra i vincitori. E infatti, ora che stanno pubblicando le prime graduatorie di merito, vi faccio osservare qualcosa di interessante’.
Sonia Cannas: ‘Non possiamo mai sapere il risultato finale di un concorso se non ci proviamo’
Sonia Cannas ha mostrato alcune tabelle che dimostrano come non sia sempre vero (anzi, spesso non lo è) che a vincere il concorso saranno gli aspiranti che possiedono tanti titoli. ‘Le situazioni sono le più disparate – spiega Sonia Cannas – e non possiamo mai sapere quale potrà essere il risultato finale se non ci proviamo’.